Turchia: costernazione per le “fantasiose accuse” accolte in tribunale

17 Ottobre 2017

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Le accuse senza fondamento contro 11 difensori dei diritti umani, tra cui la direttrice e il presidente di Amnesty International Turchia, avrebbero dovuto essere interamente respinte, ha dichiarato Amnesty International dopo che un tribunale di Istanbul ha invece accolto le richieste della pubblica accusa.

“Questo rinvio a giudizio non fornisce neanche un briciolo di prova incriminante che possa comprovare le accuse inventate di terrorismo cui fa riferimento. Accogliendole, il tribunale di Istanbul ha perso un’occasione d’oro per porre fine a questo errore giudiziario”, ha dichiarato John Dalhuisen, direttore di Amnesty International per l’Europa.

“Si tratta di accuse che hanno il movente politico di ridurre al silenzio il lavoro di alcuni fra i più importanti difensori dei diritti umani della Turchia. Si stenta a credere che chiunque abbia letto le fantasiose affermazioni presentate dalla pubblica accusa possa vederla in qualsiasi altro modo”. 

Per tutti gli imputati la prima udienza è stata fissata al 25 ottobre 2017 a Istanbul, con l’eccezione di Taner Kılıç che dovrà rispondere di un’accusa separata il 26 ottobre davanti a un tribunale di Smirne.

Amnesty International invierà osservatori a entrambi i processi e pubblicherà un approfondimento sui processi la prossima settimana.

Ulteriori informazioni

Dieci attivisti, tra cui İdil Eser, direttrice di Amnesty International Turchia, sono stati arrestati il ​​5 luglio mentre il presidente di Amnesty International Turchia, Taner Kılıç, era stato arrestato un mese prima. Secondo le accuse accettate oggi, sono accusati di essere membri di una serie di “organizzazioni terroristiche armate”. Queste accuse comportano pene detentive fino a 15 anni.

Il 4 ottobre un pubblico ministero di Istanbul ha depositato un’accusa contro i “10 di Istanbul”, che ha incluso Taner Kılıç. Ciò significa che, oltre a essere processato il 26 ottobre, sarà anche giudicato il 25 ottobre nel caso “Büyükada”. Nell’accusa, il procuratore ha chiesto che anche Taner venga processato perché afferma di essere stato a conoscenza dei preparativi per il seminario di Büyükada e di essere stato in contatto con İdil e un altro degli imputati.

FINE DEL COMUNICATO

Roma, 17 ottobre 2017

Per firmare l’appello in favore dei difensori dei diritti umani in Turchia:

https://www.amnesty.it/turchia-100-giorni-piu-ingiusti-idil-gli-altri/

Per interviste:

Amnesty International Italia – Ufficio Stampa

Tel. 06 4490224 – cell. 348 6974361, e-mail: press@amnesty.it