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Un tribunale di Istanbul ha accolto le richieste della pubblica accusa nel processo contro la direttrice di Amnesty International İdil Eser e altre 9 persone.
Accolta anche la richiesta del pubblico ministero di processare Taner Kılıç – presidente di Amnesty Turchia in carcere un mese prima dell’arresto dei “10 di Istanbul” – perché a conoscenza dei preparativi per il seminario di Büyükada e in contatto con İdil e un altro degli imputati.
Per tutti gli imputati la prima udienza è stata fissata al 25 ottobre 2017 a Istanbul, con l’eccezione di Taner Kılıç che dovrà rispondere di un’accusa separata il 26 ottobre davanti a un tribunale di Smirne.
“Si tratta di accuse che hanno il movente politico di ridurre al silenzio il lavoro di alcuni fra i più importanti difensori dei diritti umani della Turchia – ha dichiarato in una nota ufficiale John Dalhuisen, direttore di Amnesty International per l’Europa –. Si stenta a credere che chiunque abbia letto le fantasiose affermazioni presentate dalla pubblica accusa possa vederla in qualsiasi altro modo”.
I nostri osservatori sono stati reclutati per seguire lo svolgimento dei processi.
Alla vigilia del Consiglio europeo del 19 e 20 ottobre, che è previsto si occuperà di Turchia, la Iverna McGowan, direttrice dell’ufficio di Amnesty International presso le istituzioni europee, ha inviato un appello ai leader europei dell’Unione Europea. “Chiediamo di condannare la brutale e prolungata repressione nei confronti dei difensori dei diritti umani e dei giornalisti in Turchia e di stare fermamente dalla parte dei diritti umani. Li sollecitiamo a chiedere l’immediato e incondizionato rilascio di tutte le persone ingiustamente detenute, tra cui i nostri colleghi“.
Le accuse vogliono ridurre al silenzio il lavoro di alcuni fra i più importanti difensori dei diritti umani.
İdil Eser, direttrice di Amnesty International Turchia, è stata arrestata dalla polizia turca alle 10 di mattina del 5 luglio in un albergo dell’isola di Büyükada, al largo di Istanbul. Stava seguendo un corso di formazione insieme ad altri sette attivisti per i diritti umani e 2 formatori. Anche loro sono stati arrestati e per oltre 28 ore – quattro in più rispetto a quanto consentito dalla legge turca – non hanno potuto contattare i loro avvocati e, sempre in contrasto con la normativa del paese, neanche i loro familiari.
Per 24 ore İdil è rimasta in isolamento.
L’accusa ha chiesto fino a 16 anni.
Aiutaci a chiedere giustizia per lei e per gli altri.
Le accuse vogliono ridurre al silenzio il lavoro di alcuni fra i più importanti difensori dei diritti umani.
Poche settimane prima dell’arresto della direttrice di Amnesty International Turchia era finito in carcere Taner Kılıç.
Il presidente di Amnesty International Turchia è accusato insieme ad altri 22 avvocati di avere legami col movimento di Fethullah Gülen.
Chiedi anche tu il rilascio immediato per tutti i difensori dei diritti umani detenuti in Turchia.