Turchia, il dialogo è un passo avanti per risolvere la crisi dei diritti umani

14 Giugno 2013

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Dopo due settimane di diniego del diritto di protesta pacifica, di dichiarazioni sprezzanti nei confronti dei manifestanti e di uso eccessivo della forza da parte della polizia, Amnesty International ha apprezzato l’incontro tra il primo ministro turco e alcuni intellettuali nel tentativo di risolvere in modo pacifico l’attuale stallo tra i manifestanti e le autorità circa l’occupazione di Gezi Park, al centro di Istanbul.

L’organizzazione per i diritti umani ha tuttavia rilevato che, nonostante i negoziati fossero già in corso, la polizia ha usato la forza nella notte tra il 13 e il 14 giugno, contro manifestanti pacifici che si erano riuniti nella capitale Ankara.

Amnesty International chiede alle autorità turche di impegnarsi a dialogare in modo costante con i gruppi della società civile, a garantire che le persone che incontrano rappresentino genuinamente il variegato movimento di protesta, a rispettare il diritto di manifestazione pacifica e a impegnarsi a porre fine all’uso della forza da parte della polizia a Istanbul e altrove nel paese.

Amnesty International ha infine apprezzato il dichiarato impegno del primo ministro turco a garantire indagini e procedimenti nei confronti dei responsabili delle violazioni dei diritti umani, a fronte della minaccia, resa pubblica il giorno prima, di ricorrere a metodi più violenti nei confronti dei manifestanti.

 

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