© Jarek Godlewski
Tempo di lettura stimato: 2'
“Contro ogni logica”. Turchia: la pubblica accusa chiede fino a 15 anni di carcere per sei difensori dei diritti umani, tra cui presidente onorario ed ex direttrice di Amnesty International
Nell’udienza del 27 novembre, la pubblica accusa ha chiesto fino a 15 anni di carcere per Taner Kılıç, e İdil Eser – rispettivamente, presidente onorario ed ex direttrice di Amnesty International Turchia – e per altri quattro difensori dei diritti umani per reati di terrorismo.
“Questa vendicativa richiesta ignora le prove d’innocenza e sfida ogni logica“, ha dichiarato Marie Struthers, direttrice di Amnesty International per l’Europa.
“Le accuse di terrorismo contro Taner, İdil e gli altri quattro imputati sono state ripetutamente confutate durante le precedenti nove udienze ed è evidente oggi, come lo era fin dall’inizio, che i cosiddetti ‘10 di Istanbul’ e Taner sono finiti sotto processo unicamente per il loro lavoro in favore dei diritti umani. Devono essere assolti“, ha aggiunto Struthers.
Se condannati, i sei imputati rischiano fino a 15 anni di carcere. La prossima, e presumibilmente, ultima udienza, si terrà il 19 febbraio 2020.
Nel dettaglio, la pubblica accusa ha chiesto la condanna di Taner Kılıç per “appartenenza a un’organizzazione terroristica” e di İdil Eser, Günal Kurşun, Özlem Dalkıran, Nejat Taştan e Veli Acu per “appoggio a un’organizzazione terroristica senza farne parte“.
La pubblica accusa ha chiesto l’assoluzione per Ali Gharavi, İlknur Üstün, Nalan Erkem, Peter Steudtner e Şeyhmus Özbekli.