Turchia: occorre indagare sulla presa di ostaggi e l’uccisione del procuratore di Istanbul

31 Marzo 2015

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Amnesty International ha condannato la presa in ostaggio e l’uccisione del procuratore Mehmet Selim Kiraz, avvenuti il 31 marzo 2015. L’attacco da parte del gruppo armato della sinistra rivoluzionaria Partito della liberazione  Fronte popolare (DHKP-C) all’ufficio del pubblico ministero di Istanbul presso il tribunale di Caglayan, si è concluso intorno alle 21 del 31 marzo. Sia i rapitori che il procuratore sono stati uccisi in seguito a uno scontro a fuoco con la polizia. In un video diffuso dai social media, si vede uno dei rapitori con il viso coperto puntare, nel corso del sequestro, una pistola alla testa del procuratore.

Amnesty International condanna la presa di ostaggi, che viola i più elementari principi del diritto internazionale. L’organizzazione chiede alle autorità turche di avviare un’indagine approfondita e imparziale su quanto accaduto e di portare tutti i responsabili davanti alla giustizia affinché siano sottoposti a un processo equo. Amnesty International chiede inoltre alle autorità  di avviare un’indagine imparziale e indipendente anche sull’operazione di polizia al termine della quale entrambi i sequestratori sono stati uccisi e il procuratore è stato raggiunto da colpi di arma da fuoco che ne hanno causato la morte.

Mehmet Selim Kiraz era il più recente procuratore cui erano state assegnate le indagini sulla morte di Belkin Elvan un ragazzo di 14 anni morto a seguito delle ferite riportate durante una manifestazione a Gezi Park nel giugno 2013. Secondo le testimonianze, Belkin Elvan era stato colpito da un candelotto lacrimogeno sparato da un agente di polizia da distanza ravvicinata. Gli agenti di polizia non sono ancora stati identificati e non è stata elevata alcuna accusa. I sequestratori avevano chiesto che i nomi degli agenti di polizia responsabili della morte di Berkin Elvan venissero resi pubblici dalle autorità.