Twitter non rispetta i diritti delle donne: aumentano le molestie online

21 Marzo 2018

Tempo di lettura stimato: 8'

Nonostante l’impegno a essere più trasparente nei suoi sforzi per migliorare la “salute” delle conversazioni sulla sua piattaforma, siamo qui oggi, nel giorno del 12esimo compleanno di Twitter, per denunciare che l’azienda non previene la violenza e le molestie online contro le donne.

In base a quanto emerso da una nuova ricerca sull’esperienza fatta dalle donne sulla piattaforma Twitter, infatti, la recente affermazione che l’azienda “sta dalla parte delle donne in ogni parte del mondo” suona vuota di fronte alla costante incapacità del social network di proteggere le donne dalla violenza e dalle molestie.
Nel nostro rapporto intitolato “#ToxicTwitter: violenza e molestie online contro le donne” illustra la sostanziale incapacità dell’azienda di offrire strumenti in grado di proteggere le donne da violenze e molestie verbali.
Il rapporto include una serie di raccomandazioni concrete su come Twitter potrebbe diventare un luogo più sicuro per le donne.

Scarica ora il report completo

Toxic Twitter: la nostra ricerca

Il rapporto si basa su un mix di ricerca quantitativa e qualitativa condotta negli ultimi 16 mesi e su interviste a 86 donne e persone di genere non binario tra cui giornalisti, esponenti politici e utenti comuni del Regno Unito e degli Usa, circa la loro esperienza di fronte al fatto che Twitter non ha preso sul serio le loro segnalazioni di molestie.
Nel corso di questo mese, il direttore generale di Twitter Jack Dorsey ha chiesto pubblicamente aiuto, impegnandosi a rendere la compagnia pienamente trasparente sui suoi sforzi per migliorare la “salute” delle conversazioni sulla piattaforma.
Tuttavia, nonostante numerose nostre richieste, Twitter ha rifiutato di mettere a disposizione informazioni significative su come gestisce le segnalazioni di violenza e molestie.

Toxic Twitter: cosa è emerso

“Le nostre ricerche hanno mostrato che Twitter non fornisce rimedi adeguati alle donne che subiscono violenza e molestie sulla piattaforma. L’azienda deve fare molto di più per rispettare i diritti umani delle donne”, ha dichiarato Azmina Dhrodia, ricercatrice di Amnesty International su Tecnologia e diritti umani.
Le regole di Twitter sui comportamenti d’odio vietano la violenza e le molestie contro le donne e la piattaforma è dotata di un sistema di segnalazione degli account o dei tweet che violano quelle politiche.
Tuttavia, Twitter non fa sapere agli utenti come interpreta e applica queste regole o come forma i moderatori a rispondere alle segnalazioni di violenza e molestie.
Le regole sono applicate in modo incoerente e talvolta non c’è reazione alle segnalazioni: ciò rende i contenuti molesti ancora visibili nonostante violino le regole della piattaforma.

Le donne hanno il diritto di vivere libere dalla discriminazione e dalla violenza, sia online che offline. Ma lasciando che le molestie nei loro confronti aumentino, Twitter sta compromettendo quel diritto. Nonostante le ripetute promesse di ripulire la piattaforma, molte donne quando aprono Twitter trovano minacce di morte e di stupro e offese razziste od omofobe”, ha dichiarato Dhrodia.
Non contrastando in modo efficace la violenza e le molestie da parte dei suoi utenti, Twitter sta contribuendo a ridurre al silenzio le donne sulla sua piattaforma.
Nel 2017 Amnesty International aveva intervistato 4000 donne in otto paesi: oltre tre quarti (il 76 per cento) di quelle che avevano subito molestie e intimidazioni su un social media avevano cambiato il loro comportamento online, ad esempio nel 32 per cento dei casi rinunciando a postare le loro opinioni su determinati argomenti.
Le donne di colore, quelle appartenenti alle minoranze etniche o religiose, le donne Lgbti, le persone di genere non binario e le donne con disabilità sono prese di mira più delle altre.
In questo modo persone già marginalizzate vengono tenute fuori dalla conversazione pubblica.

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Cosa ha risposto Twitter

Twitter ha fatto sapere di non essere d’accordo con i risultati della nostra ricerca.
L’azienda ha pubblicamente dichiarato di “non poter cancellare odio e pregiudizio dalla società”, di aver fatto oltre 30 cambiamenti negli ultimi 16 mesi per migliorare la sicurezza e di aver aumentato il numero delle azioni intraprese nei confronti di tweet molesti.
La compagnia si è più volte rifiutata di fornire informazioni su come gestisce le segnalazioni di molestie, spiegando che “gli strumenti per segnalare sono spesso usati in modo inappropriato”.
Nonostante sia palese che il contesto è importante quando si condividono dati grezzi, non c’è nulla che possa impedire a Twitter di fornire l’uno e gli altri, e le responsabilità dell’azienda in tema di diritti umani implicano il dovere di essere trasparenti quando si gestiscono segnalazione di violenza e molestie.
“Twitter ha ripetutamente cercato di deviare l’attenzione dalle sue responsabilità, rilanciando sul più ampio tema dell’odio e del pregiudizio nella società. Il punto è che all’azienda non stiamo chiedendo di risolvere i problemi del mondo, ma di introdurre cambiamenti concreti per dimostrare veramente che le molestie contro le donne non sono le benvenute su Twitter”, ha infatti affermato Azmina Dhrodia.

Cosa chiediamo a Twitter

  • Rendere pubblici esempi specifici di violenza e molestie che non saranno tollerati;
  • Condividere i dati sui tempi di risposta alle segnalazioni di molestia, fissare degli obiettivi e riferire regolarmente;
  • Assicurare che le decisioni prese per restringere i contenuti siano in linea col diritto internazionale dei diritti umani e con i relativi standard.

Firma ora il nostro appello per fermare l’odio su twitter.
Twitter dovrebbe inoltre concentrare gli sforzi per mettere in grado gli stessi utenti di contribuire a migliorare l’esperienza sulla piattaforma, ad esempio creando campagne di sensibilizzazione sulle diverse opzioni disponibili in termini di sicurezza e privacy.
Negli ultimi mesi abbiamo assistito a un’ondata di solidarietà e di attivismo da parte delle donne di tutto il mondo, e non c’è dubbio che Twitter abbia avuto un ruolo importante in movimenti come #MeToo”, ha commentato Dhrodia.

“Le recenti iniziative di Twitter indicano che l’azienda vuole essere parte di questo cambiamento, ma le donne non ci credono. Se non prenderà ulteriori misure concrete contro la violenza e le molestie online sulla sua piattaforma, Twitter non potrà sostenere credibilmente di stare dalla parte delle donne”, ha concluso Dhrodia.