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Amnesty International ha chiesto al neo eletto presidente ucraino Viktor Yanukovych e al suo governo di garantire giustizia per le violazioni dei diritti umani, uniformando le leggi e le pratiche del paese agli standard internazionali.
In un documento indirizzato al presidente Yanukovych, intitolato ‘I fatti prima delle parole: portare i diritti umani per l’Ucraina’, Amnesty International presenta delle raccomandazioni su come proteggere le persone dalla tortura e dai maltrattamenti durante la custodia della polizia, nonché dalla discriminazione razziale, e come tutelare i diritti dei rifugiati e dei richiedenti asilo.
A cinque anni dall’ultimo rapporto su tortura e maltrattamenti da parte della polizia in Ucraina, Amnesty International ha rilevato che queste pratiche persistono, incoraggiate da un clima di impunità, mentre la polizia continua a fare affidamento su confessioni estorte e non rispettare il principio di presunzione di innocenza. Le stesse procedure per indagare sulle accuse di tortura e maltrattamenti non soddisfano gli standard europei di imparzialità e indipendenza e pochi pubblici ministeri danno seguito alle denunce contro agenti di polizia per tortura.
I reati a sfondo razziale sono spesso giudicati come crimini ordinari, mentre migranti, richiedenti asilo e rifugiati subiscono di frequente violazioni dei diritti umani da parte della polizia. A questo va aggiunto che la procedura di asilo non garantisce il diritto dei richiedenti asilo di chiedere la protezione internazionale.
Amnesty International ha raccomandato passi concreti per assicurare il rispetto dei diritti umani, quali registrare e monitorare tutti gli episodi di reati a sfondo razziale nel paese, stabilire un sistema d’asilo efficace ed equo e istituire un’agenzia indipendente per indagare su tutte le accuse di violazioni dei diritti umani da parte della polizia.