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L’uso di proiettili veri da parte della polizia a Kiev peggiorerebbe una situazione estremamente esplosiva, ha dichiarato il 22 gennaio Amnesty International dopo che quattro manifestanti sono stati uccisi e il governo ha rilasciato una dichiarazione dicendo che la polizia potrebbe iniziare a utilizzare proiettili veri. La morte di un uomo, che era stato brutalmente picchiato da due agenti di polizia in tenuta antisommossa, è un altro esempio della diffusa impunità della polizia in Ucraina.
Un video filmato mostra un attacco violento da parte dei due ufficiali che picchiano e prendono a calci l’uomo all’entrata dello stadio di calcio Dynamo Kyiv, lunedì, prima di trascinarlo via. ‘Non ci deve essere impunità per le forze dell’ordine che ricorrono a un uso abusivo della forza. Abbiamo ripetutamente chiesto alle autorità ucraine di portare i responsabili davanti alla giustizia, ma oggi la violenza illegale da parte della polizia ha portato ad almeno un morto. Cos’altro deve accadere prima che gli agenti di polizia siano ritenuti responsabili di violazioni dei diritti umani?‘ – ha detto Heather McGill, esperta di Amnesty International su Ucraina.
Altri tre manifestanti sono stati uccisi da ignoti, tra cui, secondo quanto riferito, da un cecchino che ha sparato da una finestra, da un sesto piano. La polizia ha negato di usare proiettili veri, come anche altre forze di sicurezza. L’uomo ucciso da un cecchino è stato identificato come Serhiy Nikoyan, 20enne di Dnipropetrovsk nel sud-est dell’Ucraina. Sia il coordinatore di medici volontari che lavorano presso Euromaydan e il ministero degli Interni hanno confermato che la sua morte è stata causata da proiettili veri. Mezzi di informazione bielorussi hanno riferito che uno degli altri due uomini uccisi da proiettili veri era un bielorusso di 30 anni, Mikhail Zhyzneuski.
Il ministero degli Interni ha negato che stava usando proiettili veri, ma ha minacciato di utilizzarli dopo le sparatorie. In una dichiarazione sul suo sito web ha dichiarato: ‘Se è confermato che i partecipanti ai disordini di massa hanno usato armi da fuoco, la polizia sarà giustificata nell’uso di armi da fuoco a norma dell’articolo 15 della legge sulla polizia‘. Non vi è stata alcuna conferma che i manifestanti avessero armi da fuoco, e l’identità del tiratore rimane sconosciuta.
‘Le autorità ucraine devono ricordare che le forze di sicurezza dovrebbero usare le armi da fuoco solo quando necessari per evitare un pericolo imminente per la vita o lesioni pericolose per la vita ‘- ha detto Heather McGill. ‘L’impunità per le forze di sicurezza in Ucraina è già un problema serio, e la decisione di consentire l’uso di munizioni in questo contesto è allarmante‘.
Le grandi manifestazioni pacifiche a Kiev sono diventate violente domenica sera dopo che il governo venerdì ha introdotto una serie di nuove leggi che criminalizzano le proteste e che limitano gravemente la libertà di riunione, di associazione e di espressione. Le nuove leggi sono entrate in vigore mercoledì 22 gennaio.
‘Le autorità ucraine devono fare tutto quanto in loro potere per fermare l’escalation di violenza a Kiev prima che altre persone vengano uccise. Se, come dicono, sono interessate ad una soluzione pacifica della crisi politica in corso nel paese, devono rispettare i diritti delle persone e non cercare di privarle delle loro libertà mediante un’ampia assoluta, che impedisce le proteste pacifiche e che permette alla polizia di usare impunemente la forza in modo abusivo‘ – ha concluso Heather McGill.