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La mattina del 20 luglio il noto giornalista Pavel Sheremet è rimasto ucciso nella capitale ucraina Kiev, a causa dell’esplosione di una bomba collocata sotto la sua automobile. Sheremet, 44 anni, era stato costretto a lasciare il suo paese, la Bielorussia, a causa della forte repressione nei confronti dei mezzi d’informazione.
Nel 2004 aveva subito un duro pestaggio, probabilmente a causa dei contenuti del portale d’opposizione da lui fondato, “Partigiano bielorusso“. In seguito aveva lavorato per diverse reti televisive della Russia compreso il Canale 1 della tv di stato, da cui nel 2014 aveva dato le dimissioni. In Ucraina scriveva per il principale portale informativo, l’Ukrayinska Pravda. Sempre critico nei confronti dei governi, nel 1998 aveva ricevuto il premio per la libertà di stampa del Comitato per la protezione del giornalisti.
Khatiya Dekanoidze, direttrice della polizia nazionale ucraina, ha promesso che supervisionerà personalmente le indagini sull’attentato che è costato la vita a Sheremet.