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I diritti umani non saranno all’ordine del giorno dell’incontro del G8, in programma a San Pietroburgo questo fine settimana, ma l’Unione europea (Ue) e i suoi Stati membri non possono ignorare gli abusi dei diritti umani e la denigrazione dei valori democratici da parte della Russia.
Secondo Amnesty International, nel momento in cui approfondisce la sua partnership strategica con la Russia, l’Ue deve dire chiaramente al suo partner che si aspetta il pieno rispetto dei diritti umani.
Amnesty ha apprezzato l’invito del ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov alle Organizzazioni non governative affinché contribuiscano all’ordine del giorno dei lavori del G8. Tuttavia, questo invito non risulta coerente con l’attuale atteggiamento del governo di Mosca. Il giro di vite sulle organizzazioni della società civile russa esprime, infatti, una preoccupante tendenza che comprende gravi limitazioni alla libertà di espressione, tendenza che la comunità internazionale non ha finora contrastato efficacemente.
Il protrarsi dei gravi abusi dei diritti umani in Cecenia e l’impunità garantita ai loro autori costituiscono la più grave manifestazione della mancanza di assunzione di responsabilità da parte del governo russo.
‘L’Ue verrebbe meno ai propri valori se in ogni occasione non sollevasse la questione della crisi dei diritti umani, con l’urgenza che la situazione richiede‘ – ha dichiarato Dick Oosting, direttore dell’ufficio di Amnesty International presso l’Ue. ‘Se la Russia vuole essere un paese leader a livello globale, dev’essere pronta ad accettare verifiche e a rispondere alle critiche‘.
Dato che la Russia si prepara ad assumere, a maggio, la presidenza del Comitato dei ministri del Consiglio d’Europa, vi è ancora maggiore bisogno che rispetti i suoi obblighi in tema di diritti umani.
Alla riunione del G8, l’Ue avrà un’importante occasione per sottolineare la necessità che la Russia tenga fede ai suoi impegni nel contesto del sistema europeo dei diritti umani.
FINE DEL COMUNICATO Brussels/Roma, 10 febbraio 2006
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