Ufficiale: il governo britannico ha spiato Amnesty International

5 Luglio 2015

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Il 2 luglio, il Tribunale sui poteri d’indagine del Regno Unito ha informato Amnesty International che le agenzie di sicurezza del paese hanno spiato l’organizzazione per i diritti umani, intercettandone le informazioni, esaminandole e archiviandole. La mail del Tribunale ha chiarito una precedente dichiarazione del 22 giugno secondo la quale una delle due organizzazioni non governative spiate dal governo di Londra – oltre al Centro di risorse legali del Sudafrica – era l’Iniziativa egiziana per i diritti delle persone. Si trattava, invece, di Amnesty International. Non è stato spiegato quando e perché Amnesty International sia stata spiata o cosa sia stato fatto delle informazioni ottenute.

Amnesty International e altre nove organizzazioni per i diritti umani avevano presentato una denuncia contro la sorveglianza illegale delle agenzie di spionaggio del Regno Unito. ‘Dopo 18 mesi di dispute in tribunale, di negazioni e sotterfugi, ora sappiamo che Amnesty International è stata spiata dal governo di Londra. Si dice, spesso, che questo avviene unicamente sotto regimi dispotici, e invece è accaduto in terra britannica, da parte del governo britannico. Tutto questo è oltraggioso‘ – ha commentato Salil Shetty, segretario generale di Amnesty International. ‘Come potremo svolgere il nostro lavoro nel mondo quando ora i difensori dei diritti umani e le vittime di violazioni dei diritti umani sanno che le loro informazioni confidenziali rischiano di finire nelle mani dei governo?‘ – si è chiesto Shetty. ‘La rivelazione che il governo di Londra stava spiando Amnesty International mette in evidenza le gravi inadeguatezze della legislazione britannica in materia di sorveglianza. Se le agenzie di spionaggio non avessero conservato per troppo tempo rispetto al consentito le nostre comunicazioni, non saremmo venuti a sapere niente. E quel che è peggio, il tutto sarebbe stato considerato perfettamente legittimo‘  – ha aggiunto Shetty.

Amnesty International continua a chiedere la fine della sorveglianza di massa sulle comunicazioni da parte dei governi.