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Alexander Solgenitsin, deceduto domenica 3 agosto, è stata una delle più note figure del dissenso in Unione sovietica negli anni ’60 e ’70.
Premio Nobel per la Letteratura nel 1970, attraverso le sue opere Solgenitsin ha denunciato le violazioni dei diritti umani nelle strutture detentive dell’Unione sovietica e ha incessantemente promosso la libertà d’espressione politica e religiosa.
Nel febbraio 1974, Amnesty International inviò al governo dell’Urss una dura protesta contro l’arresto e l’espulsione di Solgenitsin, ordinati dalle autorità di Mosca dopo la pubblicazione all’estero delle opere dello scrittore. ‘L’arresto arbitrario, la privazione della cittadinanza e l’espulsione dello scrittore Alexander Solgenitsin‘ – si legge in un comunicato stampa emesso da Amnesty International il 20 febbraio 1974 – ‘sono atti inconciliabili con la ratifica del Patto internazionale sui diritti civili e politici e rendono ipocrite le accuse del governo sovietico agli Stati che non lo hanno ratificato‘.
FINE DEL COMUNICATO Roma, 5° agosto 2008
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