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Tenzin Wangmo, una monaca tibetana di 20 anni, si è data fuoco lunedì 17 ottobre nei pressi del monastero di Kirti, nella provincia cinese del Sichuan.
Questa nuova immolazione, la nona nel giro di pochi mesi, mostra a che livello sia giunta la disperazione dei tibetani di fronte alla repressione della loro cultura e della loro libertà di religione, portata avanti da Pechino.
Anziché rispettare e sostenere le richieste dei tibetani, le autorità cinesi stanno ricorrendo a tattiche pesanti, come gli arresti di massa (compresi 300 monaci e monache di Kirti), le sparizioni forzate, gli arresti, i periodi di ‘rieducazione patriottica’ e le uccisioni.
Le proteste nella contea di Aba (Ngaba), una zona a maggioranza tibetana del Sichuan, sono molto forti. Altri sette monaci ed ex monaci si erano dati fuoco nei mesi scorsi. Un altro monaco del monastero di Nyitse si era immolato nella contea di Ganzi (Kardze), sempre nel Sichuan.