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In risposta alle misure temporanee proposte oggi dalla Commissione europea che consentirebbero a Lettonia, Lituania e Polonia di derogare alle norme dell’Unione, anche trattenendo richiedenti asilo e migranti alla frontiera per 16 settimane con garanzie minime, Eve Geddie, direttrice dell’Ufficio europeo di Amnesty International ha commentato:
“Gli arrivi di persone ai confini dell’Ue con la Bielorussia sono del tutto gestibili senza bisogno di modificare le regole. Quelle di oggi sono proposte che per un tornaconto politico non esitano a danneggiare ulteriormente le persone, e che indeboliscono la protezione in materia di asilo e minano la posizione dell’Ue dentro e fuori dai suoi confini. Se l’Unione può consentire a una minoranza di stati membri di derogare alle regole comunitarie per la presenza di poche migliaia di persone alla frontiera azzera la sua autorità sui diritti umani e sullo stato di diritto.”
“L’attuale situazione ai confini dell’Ue con la Bielorussia viene utilizzata da alcuni paesi come scusa per indebolire gli obblighi di protezione dei richiedenti asilo e promuovere la loro agenda anti-migranti. Tenere i richiedenti asilo in detenzione per quattro mesi, senza considerare gli standard di protezione richiesti dal diritto internazionale, normalizza di fatto la detenzione illegale alle frontiere esterne dell’Europa.”
“Le regole sull’asilo dovrebbero essere rispettate, e non eluse dai paesi attraverso le cosiddette misure eccezionali. Amnesty International è allarmata da una proposta che viola i diritti delle persone e aggrava la crisi umanitaria alle frontiere, esponendo l’Unione europea a ulteriori manipolazioni e ricatti, sia internamente che esternamente.”
“Non solo Lukashenka strumentalizza e maltratta migranti e richiedenti asilo, ma sfrutta la loro presenza ai confini rappresentandola ai paesi membri come una minaccia.”
“Almeno 10 persone, tra cui un bambino di un anno, sono morte ai confini orientali dell’Ue nelle ultime settimane. Oggi la Commissione europea sta introducendo misure che minano i diritti e normalizzano la disumanizzazione e la sofferenza delle persone alle frontiere europee.”