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Amnesty International ha chiesto al presidente degli Usa Obama di commutare la condanna inflitta al soldato Bradley Manning in una pena pari al periodo di tempo già scontato in carcere e consentire dunque il suo rilascio immediato.
Il 21 agosto 2013 Bradley Manning è stato condannato a 35 anni, dopo averne rischiati persino 90, per aver diffuso informazioni riservate. Prima della sentenza aveva già trascorso tre anni in carcere, quasi uno dei quali in condizioni definite crudeli e inumane.
‘Manning ha agito ritenendo di poter stimolare un dibattito pubblico sui costi della guerra e sulla condotta delle forze Usa in Iraq e Afghanistan. Le sue rivelazioni hanno incluso informazioni sulle condizioni di detenzione e immagini inedite su giornalisti e altri civili uccisi in attacchi compiuti da elicotteri Usa, informazioni che dovrebbero sempre essere di dominio pubblico’ – ha dichiarato Amnesty International.
Secondo Amnesty International, invece di accanirsi contro chi ha rivelato informazioni su possibili violazioni dei diritti umani, gli Usa dovrebbero rivolgere l’attenzione sull’operato delle loro forze armate nel contesto della cosiddetta ‘guerra al terrore’.