Usa indaghino sugli abusi in Iraq documentati da Wikileaks

25 Ottobre 2010

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All’indomani della pubblicazione di nuovi documenti sull’Iraq da parte dell’organizzazione Wikileaks, Amnesty International ha chiesto agli Usa di aprire indagini per verificare quanto le autorità statunitensi fossero a  conoscenza di torture e maltrattamenti praticati nei confronti dei detenuti da parte delle forze di sicurezza irachene.

Pur non avendo ancora avuto modo di esaminare nel dettaglio i documenti divulgati da Wikileaks, Amnesty International ritiene che le prove contenutevi confermino le preoccupazioni espresse quando le autorità statunitensi hanno trasferito migliaia di detenuti alle forze di sicurezza irachene che, come era loro noto, continuavano a commettere torture sui detenuti su una scala veramente scioccante.

Le nuove rivelazioni, dunque, sembrano confermare le conclusioni del rapporto ‘Nuovo ordine, stesse violazioni: detenzioni illegali e torture in Iraq’, diffuso da Amnesty International nel settembre 2010, che descriveva  nel dettaglio diffuse torture  e maltrattamenti di detenuti commessi impunemente da parte delle forze di sicurezza irachene. Migliaia di iracheni che erano sotto custodia statunitense sono stati trasferiti a quella irachena tra l’inizio del 2009 e luglio 2010 in base a un accordo tra i due paesi  che non prevede misure per assicurare la protezione dei diritti umani dei detenuti.

Gli Usa sono stato parte della Convenzione dell’Onu contro la tortura, il principale trattato internazionale che la proibisce e che chiede a tutti gli stati di vietare la tortura e di astenersi dal trasferire detenuti alle autorità di un altro stato che potrebbe applicarla nei loro confronti.

Amnesty International continua a chiedere che il personale statunitense in Iraq, come quello locale del carcere di Abu Ghraib, sia chiamato a rispondere per i casi di torture e maltrattamenti ai danni di quei detenuti.

Le informazioni contenute nei documenti sottolineano inoltre l’urgenza che il governo iracheno adotti misure concrete per porre fine alla tortura, garantire  l’incolumità di tutti i detenuti e individuare e portare davanti alla  giustizia i responsabili delle torture e di altre gravi violazioni dei diritti umani, a prescindere dalla posizione che ricoprono.

(13 settembre 2010) ‘Nuovo ordine, stesse violazioni’. Migliaia di detenuti a rischio dopo il passaggio di consegne dagli Usa all’Iraq