Usa, il presidente Trump intende usare la pena di morte contro l’emergenza droga

20 Marzo 2018

SAUL LOEB/AFP/Getty Images

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Commentando l’annuncio del presidente degli Usa Donald Trump di voler ricorrere alla pena di morte per contrastare l’emergenza droga, la direttrice del Programma Giustizia penale di Amnesty International Usa, Kristina Roth, ha rilasciato questa dichiarazione:

Siamo profondamente preoccupati dall’intenzione dell’amministrazione Usa di contrastare l’emergenza droga attraverso l’applicazione della pena di morte, l’estrema negazione dei diritti umani. Ogni persona ha il diritto alla vita e quello di non subire punizioni crudeli, inumane e degradanti. Sono diritti innati alle persone, a prescindere da eventuali condanne penali. La pena di morte non è mai una soluzione appropriata, neanche quando si è di fronte a una crisi sanitaria”.

Non esiste alcuna prova sulla maggiore deterrenza della pena di morte rispetto ad altre sanzioni, né che possa migliorare la salute pubblica o ridurre i danni causati dalla droga. La pena di morte non abbasserà l’allarmante numero delle morti collegate all’uso di oppiacei. Abbiamo bisogno di politiche più umane, più efficaci e più basate sull’esperienza per proteggere meglio la salute pubblica e i diritti umani”.

A livello nazionale la pena di morte è in declino. Non dobbiamo scivolare indietro creando più opportunità per usarla”.

Non dobbiamo seguire l’esempio di altri paesi, come Singapore, in cui le durissime norme anti-droga non solo non incidono sui danni provocati dalla droga ma violano anche norme e standard del diritto internazionale”.