Tempo di lettura stimato: 3'
Uso improprio dei gas lacrimogeni da parte della Polizia, Amnesty International denuncia: “Ancora morti e feriti nel mondo nella seconda metà del 2020”
Amnesty International ha aggiornato oggi il suo portale interattivo Tear Gas: An Investigation con nuovi dati sull’uso improprio dei gas lacrimogeni da parte delle forze di polizia di vari paesi nel mondo nel corso della seconda metà del 2020. Tra i casi segnalati, le proteste in occasione delle elezioni in Uganda, quelle in Libano e le manifestazioni del movimento Black Lives Matter negli Usa.
Il portale, inaugurato nel giugno 2020, conteneva già informazioni sull’uso improprio dei gas lacrimogeni in diversi stati, tra i quali Francia, Guatemala, India, Mali, Nigeria, Perù, Serbia e Tunisia.
“L’attuale uso improprio dei gas lacrimogeni da parte delle forze di polizia nel mondo è sconsiderato e pericoloso e spesso è causa di ferimenti e a volte di morti”, ha dichiarato Patrick Wilcken, vicedirettore del programma Temi globali di Amnesty International.
“L’aggiornamento rappresenta un’ulteriore prova che le forze di polizia continuano a usare su scala massiccia queste cosiddette ‘armi meno che letali’. Troppo spesso nel 2020 le proteste sono state represse con la violenza e, in particolare, con un uso illegale dei gas lacrimogeni che in determinate circostanze può essere considerato tortura”, ha aggiunto Wilcken.
“Chiediamo ancora una volta alle autorità di ogni parte del mondo di rispettare il diritto di manifestazione pacifica e di chiamare a rispondere del proprio operato coloro che usano illegalmente i gas lacrimogeni contro coloro che esercitano tale diritto”, ha sottolineato Wilcken.
L’aggiornamento comprende 27 nuovi casi, verificatisi in 12 stati, di uso improprio dei gas lacrimogeni di cui sono state validate località e data e di cui è stata confermata l’illegalità.
In totale, il portale ora comprende immagini di oltre 100 casi, verificatisi in 31 stati e territori, di uso improprio dei gas lacrimogeni.