Venezuela, oppositori sotto tiro

2 Aprile 2010

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(2 aprile 2010)

Amnesty International ha chiesto al governo venezuelano di porre termine alla repressione nei confronti degli oppositori, dopo che tre di essi sono stati arrestati e incriminati nel mese di marzo.
 
Osvaldo Alvarez Paz, ex governatore dello stato di Zulia, è stato arrestato il 22 marzo dopo aver dichiarato in un’intervista che il Venezuela era diventato un rifugio per i trafficanti di droga e aver citato l’affermazione di un tribunale spagnolo secondo cui Caracas sostiene gruppi armati d’opposizione attivi in altri paesi. È detenuto nel quartier generale dei servizi segreti.
 
Wilmer Azuaje, parlamentare, è stato arrestato il 25 marzo con l’accusa di aver insultato e colpito un agente di polizia. È stato rimesso in libertà provvisoria ma rischia l’incriminazione e il carcere.
 
Guillermo Zuloaga, proprietario dell’emittente televisiva Globovisión, è stato arrestato il 25 marzo e incriminato per diffusione di informazioni false e insulto al presidente, per una serie di dichiarazioni fatte nel corso di una recente riunione dell’Associazione interamericana della stampa. A sua volta è a piede libero ma rischia il processo.
 
Nel dicembre 2009, la giudice Maria Lourdes Afiuni era stata arrestata e accusata di complicità nella fuga di un ex dirigente di banca di cui aveva ordinato la scarcerazione. 
 
Questi sono solo gli ultimi esempi della repressione in atto da parte del governo venezuelano nei confronti degli oppositori. Leggi e procedure amministrative vengono usate per giustificare accuse politicamente motivate. A proposito del caso di Guillermo Zuloaga, la Commissione interamericana dei diritti umani ha affermato che ‘la mancanza d’indipendenza del potere giudiziario e l’uso del sistema penale per punire chi critica il governo producono un effetto intimidatorio nei confronti di tutta la società’.
 
Secondo gli esperti dell’Onu sui diritti umani, che sono intervenuti sul caso di Maria Lourdes Afiuni, ‘una rappresaglia nei confronti di chi esercita le sue funzioni costituzionalmente garantite crea un clima di paura tra giudici e avvocati, mina lo stato di diritto e ostacola la giustizia’.
 
Nel gennaio di quest’anno, dopo che il governo aveva sospeso le trasmissioni di alcune emittenti televisive, il Parlamento europeo ha chiesto alla Commissione nazionale per le telecomunicazioni di mostrare la propria indipendenza dalle autorità politiche ed economiche e assicurare un equo pluralismo.