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A seguito degli ultimi episodi di violenza verificatisi nel corso delle manifestazioni convocate in diverse città dagli studenti, contro o a favore della sospensione delle trasmissioni della tv privata Radio Caracas Televisión Internacional (Rctvi), Amnesty International ha sollecitato il governo del Venezuela ad assicurare il diritto di riunione e di espressione e ad avviare indagini sulla morte di due studenti, Yosinio Carriollo Torres e Marcos Rosales, nonché sul ferimento di decine di manifestanti e di agenti di polizia. Le autorità di Caracas devono condannare in modo inequivocabile questi episodi e garantire che le forze dell’ordine interverranno solo per proteggere l’integrità e la vita delle persone che desiderano esercitare il legittimo diritto alla libertà di riunione.
Quanto accaduto negli ultimi giorni, sottolinea Amnesty International, non è stato un fatto isolato. Negli ultimi 13 mesi, in cui il numero delle proteste in Venezuela è cresciuto sensibilmente, sono stati uccisi almeno 9 manifestanti e altri 600 sono rimasti feriti, almeno 14 con colpi d’arma da fuoco. Nella maggior parte dei casi, i responsabili erano agenti delle forze di sicurezza e civili armati schierati dalla parte del governo.
Amnesty International è fortemente preoccupata per il deterioramento della libertà d’espressione nel paese.
Il mancato rinnovo o la sospensione della licenza alle emittenti radiofoniche e televisive (come avvenuto nel 2007 nei confronti di Rctv, nel 2009 ai danni di 34 radio e, da ultimo, contro cinque canali televisivi privati, tra cui Rctvi), testimoniano la mancanza di rispetto delle autorità per il legittimo operato dei mezzi di comunicazione, specialmente quando questi esprimono apertamente una linea editoriale critica nei confronti del governo.