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La corte d’appello sull’immigrazione del Regno Unito ha confermato la decisione di revocare la cittadinanza britannica a Shamima Begum, nata e cresciuta a Londra fino a quando nel 2015, all’età di 15 anni, partì per la Siria per unirsi allo Stato islamico.
“Lo Stato islamico ha commesso crimini orrendi in Siria, in Iraq e altrove ma questo non cambia il fatto che una cittadina britannica, Shamima Begum, sia stata tratta in inganno e sia finita vittima di una sorta di tratta di esseri umani. La decisione della magistratura di Londra di privarla della cittadinanza è sconcertante”, ha dichiarato Steve Valdez-Symonds, direttore del programma Diritti dei migranti e dei rifugiati di Amnesty International Regno Unito.
“Insieme a migliaia di altre persone, moltissime delle quali donne e minorenni, questa giovane cittadina britannica è bloccata dal 2019 nel pericoloso campo di al-Roj, in Siria, in balia di gruppi armati e bande criminali”, ha aggiunto Valdez-Symonds.
“Come hanno fatto altri stati, il Regno Unito dovrebbe assistere i suoi cittadini bloccati in Siria, garantendo il loro rientro in condizioni di sicurezza per poi valutare l’eventuale apertura di indagini”, ha concluso Valdez-Symonds.