Verità per Giulio Regeni: “Preoccupante l’ipotesi del ritorno dell’ambasciatore in Egitto”

11 Maggio 2017

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La ricerca della verità sulla sparizione e l’assassinio di Giulio Regeni al Cairo rischia di essere ostacolata. Un’ipotesi denunciata nella nota ufficiale di Amnesty International Italia per voce del presidente Antonio Marchesi:  “La notizia che il senatore Latorre avrebbe caldeggiato il ritorno dell’ambasciatore italiano in Egitto – ha dichiarato il presidente di Amnesty International Italia – è preoccupante soprattutto se questa dovesse riflettere un cambiamento radicale della posizione finora tenuta dal governo italiano sul punto”.

A più riprese siamo già intervenuti per chiedere al Governo italiano fermezza nella linea dei rapporto con il governo di Al Sisi.

“Quanto alla tesi che un rafforzamento delle relazioni diplomatiche con l’Egitto possa servire a raggiungere meglio lo scopo di ottenere verità e giustizia per Giulio… è davvero poco credibile” ha aggiunto Marchesi. “Sembra che non sia altro che una versione di comodo, che serve a nobilitare una scelta che è invece tutta di realpolitik, e che comporta inevitabilmente il sacrificio di quell’obiettivo”.

Verità e giustizia per Giulio Regeni

Lo striscione giallo “Verità per Giulio Regeni ha fatto il giro del mondo. Insieme a La Repubblica da febbraio 2016 abbiamo lanciato una campagna per non permettere che l’omicidio del giovane ricercatore italiano finisca per essere dimenticato, per essere catalogato tra le tante “inchieste in corso” o peggio, per essere collocato nel passato da una “versione ufficiale” del governo del Cairo.

Qualsiasi esito distante da una verità accertata e riconosciuta in modo indipendente, da raggiungere anche col prezioso contributo delle donne e degli uomini che in Egitto provano ancora a occuparsi di diritti umani, nonostante la forte repressione cui sono sottoposti, dev’essere respinto.

Le sparizioni forzate in Egitto

Nel rapporto “Egitto: ufficialmente non esisti” presentato a luglio 2016, i nostri ricercatori hanno messo in evidenza il sistematico ricorso al metodo delle sparizioni forzate in Egitto. L’Agenzia per la sicurezza nazionale (Nsa) si rende responsabile di rapimenti, torture e sparizioni forzate nel tentativo di incutere paura agli oppositori e spazzare via il dissenso pacifico.