Vietnam, condannato a sette anni per aver chiesto la fine del partito unico

6 Aprile 2011

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Amnesty International ha chiesto l’immediato e incondizionato rilascio di Cu Huy Va Vu, noto difensore dei diritti umani e ambientalista del Vietnam, condannato il 4 aprile 2011 a sette anni di carcere seguiti da tre anni di arresti domiciliari per aver invocato, attraverso interviste alla stampa straniera e articoli online, la fine del monopartitismo.

Figlio di un famoso collega rivoluzionario dell’ex presidente Ho Chi Minh, in passato Cu Huy Va Vu aveva denunciato due volte il primo ministro vietnamita, nel tentativo di fermare un progetto minerario dannoso per l’ambiente e di far ritirare un decreto che impediva le class action.

Quella di Cu Huy Va Vu è la seconda condanna inflitta a un dissidente nel 2011. A gennaio, Vi Duc Hoi, attivista del movimento democratico ed ex funzionario del Partito comunista, era stato condannato per aver pubblicato online articoli in favore della democrazia. Due ex prigionieri di coscienza che avevano cercato di assistere al processo, Pham Hong Son e Le Quoc Quan, sono stati arrestati fuori dall’aula del tribunale. Anche di loro, Amnesty International chiede l’immediato e incondizionato rilascio.

Da quando, nell’ottobre 2009, è scattata una nuova repressione nei confronti della libertà d’espressione, sono stati arrestati decine di attivisti e di persone che criticano in forma pacifica il governo.