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Amnesty International ha sollecitato le autorità del Vietnam a rilasciare immediatamente e senza alcuna condizione padre Nguyen Van Ly, 64 anni, arrestato il 25 luglio mentre si trovava in libertà provvisoria per motivi di salute.
Padre Ly era stato temporaneamente rilasciato il 15 marzo 2010 per curare un tumore al cervello. Stava scontando una pena a otto anni di carcere, seguiti da cinque anni di arresti domiciliari, per ‘propaganda contro lo stato’. Secondo le autorità, nel periodo in cui era fuori dal carcere, padre Ly avrebbe distribuito volantini antigovernativi.
Prima della condanna, padre Ly pubblicava un giornale clandestino dissidente, Libertà e democrazia. Aveva co-fondato Blocco 8406, un movimento on line per la democrazia, e aveva contribuito a fondare altri gruppi politici poi messi fuorilegge.
Nel novembre 2009, mentre stava scontando la pena nel carcere di Ba Sao, nei pressi di Ha Noi, aveva avuto un infarto. Era stato ricoverato nell’ospedale della prigione solo due settimane dopo. Nonostante fosse rimasto parzialmente paralizzato, era stato rimandato in cella dopo alcuni giorni.
Dagli anni Settanta, padre Ly ha trascorso circa 17 anni in prigione, in condizioni durissime e spesso in isolamento, solo per aver chiesto il rispetto della libertà d’espressione e di altri diritti umani.
Padre Ly è solo uno delle decine di attivisti condannati a lunghe pene detentive per aver criticato il governo vietnamita.
Leggi il post ‘La via crucis del prete dissidente in Vietnam’ sul blog ‘Le persone e la dignità’
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