Violenza contro le donne: “La Turchia non si ritiri dalla Convenzione di Istanbul”

4 Agosto 2020

@ Pablo Blazquez Dominguez/Getty Images

Tempo di lettura stimato: 3'

Nonostante durante la pandemia si siano registrati in Turchia molti omicidi e stupri ai danni delle donne, spesso da parte degli attuali partner o degli ex partner, nelle prossime ore è prevista la riunione del Comitato centrale del Partito della giustizia e dello sviluppo, in cui è stata annunciata una decisione in merito al ritiro o meno dalla Convenzione di Istanbul.

Suona amaramente ironico che la Turchia stia valutando di ritirarsi dal trattato che porta il nome della sua città più iconica –  ha dichiarato in una nota ufficiale Anna Błuś, ricercatrice di Amnesty International sui diritti delle donne -. La discussione in corso è profondamente preoccupante, soprattutto in un periodo in cui le misure di contrasto alla pandemia come il lockdown hanno fatto impennare il numero delle denunce di violenza contro le ragazze e le donne, intrappolate a casa con uomini violenti o impossibilitate ad accedere a servizi di protezione e sostegno“, ha aggiunto Błuś.

La Convenzione di Istanbul, la cui prima ratifica fu proprio della Turchia, è stata firmata da 45 stati membri del Consiglio d’Europa e ratificata da 34 di essi. È entrata in vigore nell’agosto 2014 e mai alcuno stato se ne è ritirato.

Il ritiro della Turchia dalla Convenzione di Istanbul avrebbe conseguenze disastrose per milioni di ragazze e donne e per le organizzazioni che forniscono un sostegno fondamentale alle sopravvissute alle aggressioni sessuali e alla violenza domestica. Anche il mero fatto che si stia discutendo del ritiro sta avendo già un forte impatto negativo sulla sicurezza delle donne“, ha sottolineato Błuś.

Manifestazioni per chiedere che la Turchia non si ritiri dalla Convenzione di Istanbul e che anzi ne assicuri la piena attuazione sono previste in numerose città del paese.

Invece di diventare il primo stato membro del Consiglio d’Europa a ritirarsene, la Turchia dovrebbe assicurare la piena attuazione della Convenzione di Istanbul e adottare misure immediate per proteggere e promuovere in modo migliore i diritti delle ragazze e delle donne“, ha concluso Błuś.