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Secondo quanto riferito dai media, a giugno, una detenuta trans del carcere di Ferrara avrebbe subito violenza sessuale perpetrata da quattro uomini nella cella dove era stata alloggiata. La donna si sarebbe poi presentata in infermeria denunciando l’accaduto.
In attesa che le autorità svolgano le indagini necessarie per comprendere come si siano svolti i fatti, siamo gravemente preoccupati per gli atti discriminatori e le violenze subite dalle persone trans in stato di fermo o detenzione.
Sulla base del diritto internazionale, le persone trans, non-binarie e intersex devono essere trattate, registrate e alloggiate secondo il genere con cui si identificano, tenendo conto della sicurezza, indipendentemente dal sesso assegnato loro alla nascita e dai loro organi sessuali. Allo stesso modo non devono mai essere messe in isolamento solo a causa della loro identità di genere, ma esclusivamente nel caso in cui vi sia un rischio imminente di subire violenza e la persona detenuta preferisse questa soluzione per la propria sicurezza, oppure come soluzione transitoria mentre si cerca una sistemazione appropriata.
A tal fine, risulta essenziale continuare a promuovere la formazione delle forze di polizia affinché le persone trans, non binarie e intersex in stato di fermo o di detenzione siano trattate in modo rispettoso e sia garantita la loro incolumità fisica e psicologica all’interno degli spazi e degli ambienti carcerari.