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Prossime visite del presidente del Consiglio Gentiloni nel Golfo. Amnesty International Italia chiede di sollevare il tema delle violazioni dei diritti umani
Il direttore generale di Amnesty International Italia, Gianni Rufini, ha scritto al presidente del Consiglio Paolo Gentiloni in occasione delle imminenti visite in Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti e Qatar chiedendo di cogliere l’occasione per sollevare il tema delle violazioni dei diritti umani nei tre paesi del Golfo e, più in generale, di promuovere il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali nel contesto delle relazioni diplomatiche bilaterali tra l’Italia e i tre paesi.
Segue una sintesi delle principali preoccupazioni sulla situazione dei diritti umani illustrate nella lettera al presidente del Consiglio Gentiloni.
Le autorità dell’Arabia Saudita continuano a limitare duramente i diritti alla libertà d’espressione, associazione e riunione, arrestando e incarcerando sulla base di accuse dalla formulazione vaga difensori dei diritti umani, persone che esprimono opinioni critiche e attivisti per i diritti delle minoranze. Fra questi, Raif Badawi, condannato a 10 anni di carcere e a 1000 frustate – 50 delle quali già ricevute in pubblico – per aver dato vita a un forum online di dibattito su temi politici e religiosi.
La tortura rimane una prassi comune, soprattutto durante gli interrogatori. I tribunali continuano ad accettare “confessioni” ottenute tramite tortura per condannare gli imputati in procedimenti giudiziari iniqui. Inoltre, è prassi comune il ricorso alla pena di morte anche per reati non violenti e nei confronti di minorenni. L’Arabia Saudita è tra i primi cinque paesi al mondo per numero di esecuzioni. Dall’inizio del 2017 sono state eseguite 100 condanne a morte.
Le forze della coalizione a guida saudita intervenute nello Yemen nel marzo 2015 hanno commesso gravi violazioni del diritto internazionale, compresi crimini di guerra. A questo riguardo, risulta di particolare preoccupazione che l’Italia abbia scelto di continuare a fornire alla coalizione guidata dall’Arabia Saudita sistemi militari e munizionamento che alimentano il conflitto nonostante diversi rapporti attendibili dimostrino le gravi e reiterate violazioni delle convenzioni internazionali su diritti umani e diritto umanitario.
Negli Emirati Arabi Uniti le autorità continuano a imporre arbitrariamente restrizioni al diritto alla libertà d’espressione e d’associazione, detenendo e perseguendo ai sensi di leggi penali sulla diffamazione e antiterrorismo persone critiche verso il governo, oppositori e cittadini stranieri. Sparizioni forzate, processi iniqui e tortura e altri maltrattamenti di detenuti sono prassi comune. Decine di persone condannate in seguito a processi iniqui negli anni precedenti sono rinchiuse in carcere, tra queste ci sono molti prigionieri di coscienza.
Uno di questi è, Ahmed Mansoor, riconosciuto difensore dei diritti umani e noto blogger, già più volte intimidito, vessato e incarcerato per mano delle autorità, è attualmente in condizione di sparizione forzata dal 20 marzo 2017, a rischio di tortura e altri maltrattamenti.
In Qatar continuano ad essere imposte indebite limitazioni alla libertà d’espressione, associazione e riunione pacifica. Infatti, non è ammessa l’esistenza di partiti politici indipendenti, e soltanto i cittadini del Qatar hanno il permesso di organizzarsi in associazioni di lavoratori, a patto che queste soddisfino rigidi criteri stabiliti dalle autorità. Non sono ammessi e vengono sistematicamente dispersi i raduni pubblici non autorizzati e sono in vigore leggi che criminalizzano espressioni ritenute offensive verso l’emiro.
Inoltre, la discriminazione contro le donne è radicata nella legge e nella prassi. I lavoratori migranti subiscono gravi forme di sfruttamento e abusi.
Ulteriori informazioni
La documentazione inviata da Amnesty International Italia al presidente del Consiglio Gentiloni comprende anche informazioni sulle violazioni dei diritti umani in India, altro paese che il primo ministro visiterà nei prossimi giorni.
FINE DEL COMUNICATO
Roma, 27 ottobre 2017
Per firmare l’appello in favore di Ahmed Mansoor:
https://www.amnesty.it/appelli/fine-ahmed-mansoor/
Per maggiori informazioni sulla situazione dei diritti umani in Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti e Qatar, i capitoli relativi tratti dal Rapporto 2016-2017 di Amnesty International sono online qui:
Per interviste:
Amnesty International Italia – Ufficio Stampa
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