Write for Right 2013: milioni di messaggi, due prigionieri scarcerati

13 Febbraio 2014

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Centinaia di migliaia di persone in tutto il mondo si sono riunite per chiedere giustizia in Write for Rights 2013, una campagna di raccolta di firme senza precedenti di Amnesty International. Lo scorso dicembre, sono stati inviati più di 2.300.000 appelli via lettera, e-mail, Sms, fax e tweet, superando il record dello scorso anno di 1,9 milioni di azioni realizzate.

I messaggi di pressione alle autorità hanno portato alla scarcerazione di due prigionieri di coscienza: Yorm Bopha, attivista della Cambogia per il diritto all’alloggio, e Vladimir Akimenkov, che aveva preso parte a una manifestazione pacifica in Russia.

Write for Rigths 2013 si è focalizzata su casi di prigionieri di coscienza in Etiopia, Myanmar, Russia, Bahrein e Tunisia; su vittime di altre violazioni ad opera delle autorità statali in Cambogia, Messico, Turchia e Bielorussia e su comunità sottoposte a maltrattamenti in Nigeria, Palestina e Honduras. Per tutto il mese di dicembre, attivisti e simpatizzanti sono ricorsi a idee originali e creative per mostrare il proprio sostegno alla campagna.

Flash-mob hanno invaso le strade gelate in Canada, in Guinea sono state organizzate maratone e in Italia e Portogallo importanti concerti. Sono stati organizzati  workshop e sit-in in Marocco e manifestazioni in Nepal. Sono state proiettate immagini vicino alla Torre Eiffel di Parigi e nel centro di Istanbul. In Islanda, sono state raccolte più di 50.000 firme, il doppio del numero raggiunto lo scorso anno: un terzo della popolazione totale di Reykjavik ha preso parte a questo evento globale dei diritti umani!

Anche nella Repubblica Democratica del Congo, dopo decenni di guerra civile, i volontari hanno organizzato eventi per sostenere gli individui a rischio in altri paesi. Il magistrato Grégoire Kauli Moket ha raccolto più di 1.800 lettere, dopo aver organizzato dibattiti nelle università e scuole superiori di Lubumbashi, Katanga.

La più grande conferma  di Write for rights è il raggiungimento dell’obiettivo e la speranza che porta ai protagonisti della campagna.
Dopo il suo rilascio su cauzione, Yorm Bopha ha espresso i suoi ringraziamenti:

Voglio ringraziare Amnesty International per aver aiutato e sostenuto la mia comunità e me stessa e ringraziare tutte le persone che hanno dedicato tempo a scrivere lettere e petizioni al governo per chiedere il mio rilascio. Sono certa che ognuna di loro continuerà a stare dalla parte non solo della comunità di Boeung Kok ma anche di altre comunità, in altri paesi in cui i diritti umani non sono rispettati. Sono felice di sapere che non sono sola. Amnesty International ha aiutato enormemente me e la mia comunità. Continuate a farlo”.

Miriam Lopez, messicana, madre di quattro figli, violentata e torturata da militari, ha detto: “Io so che ogni firma, la campagna e il vostro sostegno mi aiuteranno a ottenere ciò che voglio tanto: giustizia”.

Il bielorusso Ihar Tsikhanyuk, artista drag e attivista Lgbti picchiato dalla polizia perché gay, ha ricevuto migliaia di lettere di sostegno: “Un giorno in cui potrei perdere il coraggio e non avere più la forza per combattere o per andare avanti aprirò una lettera e saprò di non essere solo. Mi darà la forza per combattere per i miei diritti e per la giustizia”.

Grazie alla mobilitazione degli attivisti di Amnesty International Italia in tante scuole e città italiane e alle centinaia di migliaia di persone che si sono attivate online, abbiamo raccolto oltre 118.000 firme.