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Le autorità yemenite devono agire immediatamente per portare di fronte alla giustizia i responsabili di quello che sembra essere stato un attacco coordinato di cecchini contro i manifestanti, che ha causato oggi la morte di decine di persone a Sana’a.
Almeno 40 persone sono state uccise e oltre 200 ferite nell’episodio che ha avuto luogo dopo le preghiere del venerdì, mentre i manifestanti si riunivano nei pressi dell’Università di Sana’a.
Secondo quanto riportato, i manifestanti stavano cantando slogan antigovernativi quando, verso le 13.30 locali uomini armati in borghese, che si ritiene appartenere alle forze di sicurezza, hanno iniziato a esplodere colpi di arma da fuoco dall’alto di edifici vicini. Contemporaneamente le forze di sicurezza hanno sparato contro i manifestanti in strada.
Un testimone oculare ha riferito ad Amnesty International che ‘i colpi arrivavano da diversi edifici e quasi contemporaneamente e sono durati 30 minuti’. Un altro ha raccontato che la gran parte dei morti sono stati colpiti alla testa, al petto o al collo. Oltre 30 feriti sono in condizioni critiche.
Dall’inizio delle proteste, a febbraio, almeno 80 persone sono state uccise.
Amnesty International ha chiesto alla comunità internazionale di fare pressioni sui leader yemeniti affinché agiscano per fermare la rapida crescita del numero di morti.