Yemen, la transizione macchiata dall’impunità

24 Novembre 2011

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Amnesty International ha commentato negativamente l’accordo per il trasferimento di poteri nello Yemen, siglato il 23 novembre grazie alla mediazione del Consiglio di cooperazione del Golfo, che prevede la garanzia d’impunità per il presidente Ali Abdullah Saleh e per altre autorità del paese.

L’accordo che dovrebbe porre fine a 33 anni di presidenza di Saleh è stato giudicato da Amnesty International ‘un affronto alle vittime delle violazioni dei diritti umani, che nega loro verità e piena riparazione’.

Secondo le norme del diritto internazionale, come ad esempio la Convenzione dell’Onu contro la tortura, lo Yemen è obbligato a indagare su denunce di tortura e, se vi siano sufficienti indizi, ad avviare un processo nei confronti dei responsabili.

Negli ultimi 10 mesi, le forze di sicurezza e gruppi armati a sostegno fedeli al presidente Saleh hanno ucciso oltre 200 persone e ne hanno ferite altre migliaia nella repressione di manifestazioni prevalentemente pacifiche che si sono svolte nella capitale Sana’e e in altre città del paese.