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Amnesty International ha chiesto alle autorità yemenite di porre fine al giro di vite sugli organi di stampa, dopo l’incarcerazione e l’arresto di due giornalisti in questa settimana.
Hussein Mohammed al-Leswas, 25 anni, è stato condannato domenica 2 maggio a un anno di carcere da un tribunale specializzato sulla stampa con l’accusa, tra le altre, di ‘diffamazione di pubblico ufficiale’, dopo aver scritto articoli critici nei confronti del governo nel 2009, nei quali biasimava la cattiva gestione della compagnia statale di elettricità.
Il giorno dopo, un altro giornalista è stato arrestato per aver tenuto un cartellone che chiedeva il rilascio di al-Leswas. Lunedì 10 maggio, Abdul Salam Mutbeq, redattore di un giornale, è stato arrestato perché aveva sollevato un cartellone durante un evento ufficiale di celebrazione dell’unità dello Yemen ad al Baydah, nel sud del paese.
Nello Yemen, gli organi di stampa indipendenti subiscono estesi attacchi in un contesto più ampio di repressione nel sud del paese, dove una coalizione informale, conosciuta come Movimento del sud, organizza manifestazioni per denunciare la discriminazione da parte del governo nei confronti degli abitanti del sud. Diverse fazioni del movimento chiedono l’indipendenza del sud dalla Repubblica dello Yemen.
Le autorità hanno arrestato diversi manifestanti pacifici e preso di mira giornalisti, assaltando gli uffici dei giornali, bloccando la loro distribuzione e portando avanti arresti.
Nella regione di Sa’da, nel nord del paese, hanno avuto luogo diversi scontri armati tra le forze di sicurezza del governo e i seguaci dell’ultimo leader religioso della comunità di minoranza zaidi sciita, Hussein al-Huthi. I giornalisti che hanno seguito il conflitto sono stati presi di mira dalle autorità.