Zebre Rugby club si schiera al fianco di Amnesty per chiedere la scarcerazione di Patrick Zaki

23 Dicembre 2020

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Zebre Rugby club si schiera al fianco di Amnesty International Italia e aderisce alla petizione per la scarcerazione di Patrick Zaki

Sabato 26 dicembre i giocatori della Franchigia federale scenderanno in campo in nome della libertà dello studente egiziano. A partire dal primo derby stagionale con il Benetton Rugby la tribuna est dello stadio Lanfranchi esporrà a favore di camera gli striscioni ufficiali di Amnesty International Italia.

Parma, 22 dicembre 2020 – Sabato 26 dicembre le Zebre Rugby scenderanno in campo allo Stadio Lanfranchi di Parma nel primo derby stagionale con il Benetton Rugby.

In occasione del 9° turno del prestigioso torneo internazionale Guinness PRO14 – che prenderà avvio alle ore 14:00 con diretta sugli schermi di Dazn – ci sarà una motivazione in più dalla parte degli atleti della franchigia federale.

A distanza di quasi un anno dall’incarcerazione di Patrick Zaki, Bisegni e compagni ricorderanno infatti l’importante petizione lanciata da Amnesty International Italia per la liberazione del giovane studente egiziano dell’Università di Bologna.
In sua difesa si sono già schierate più di 150 mila persone. Sul sito di Amnesty International Italia è attiva la petizione “Libertà per Patrick Zaki”. Collegandosi all’indirizzo www.amnesty.it/appelli/liberta-per-patrick/ sarà possibile firmare liberamente l’appello, associarsi all’organizzazione internazionale fondata nel 1961 e compiere una donazione libera a sostegno di Amnesty International.

Anche Zebre Rugby Club, a nome del suo amministratore unico Andrea Dalledonne, aderisce all’appello dell’organizzazione internazionale impegnata nella difesa dei diritti umani e partecipa alla petizione per la scarcerazione del 29enne originario di Mansura, fermato il 7 febbraio 2020 all’aeroporto del Cairo dove era appena atterrato per far visita ai propri parenti durante una breve pausa accademica e formalmente arrestato il giorno dopo.

Le false accuse mosse nei suoi confronti dalle autorità egiziane sono quelle di minaccia alla sicurezza nazionale, sovversione e propaganda per il terrorismo.
Da allora lo studente iscritto al master universitario dell’Università di Bologna in Studi di Genere si trova in uno stato di detenzione preventiva.

A partire dalla sfida di Guinness PRO14 del 26 dicembre tra Zebre e Benetton Rugby, gli striscioni di Amnesty International Italia “Libertà per Patrick Zaki” e “Free Patrick Zaki” saranno esposti sugli spalti della tribuna est dello Stadio Lanfranchi di Parma con l’esplicita possibilità di essere ripresi dalle telecamere e mandati in onda sulle prestigiose televisioni italiane ed internazionali che hanno in palinsesto le gare del XV di coach Bradley.

Da sempre schierata al fianco di numerose iniziative di responsabilità sociale, la società con sede a Parma è vicina alla famiglia di Patrick Zaki, ad Amnesty International Italia e a tutte le realtà associative e istituzionali che si battono per la difesa dei diritti umani. Nell’impegno per la causa, Zebre Rugby Club ribadisce inoltre la richiesta di verità e giustizia per Giulio Regeni, il ricercatore friulano ucciso al Cairo nel 2016.

Lo sport, in particolare il nostro rugby, ha la fortuna di essere esempio per la comunità e soprattutto per i giovani – scrive l’amministratore unico dello Zebre Rugby Club Andrea Dalledonne in una lettera rivolta ai sindaci del Comune di Parma e del Comune di Treviso Federico Pizzarotti e Mario Conte (comuni entrambi firmatari della petizione “Verità per Giulio Regeni”) e al presidente del Benetton Rugby Amerino Zatta con l’invito a partecipare ad una campagna di sensibilizzazione congiunta a favore della scarcerazione di Patrick Zaki –. La nostra missione è anche quella, usufruendo della ribalta mediatica che circonda la nostra attività internazionale, di lanciare messaggi di riflessione e rispetto dei valori inclusivi e di ripudio di ogni forma di violenza. Ci farebbe piacere che anche gli amici del Benetton Rugby volessero pensare di abbracciare questo gesto di responsabilità sociale, rafforzando un messaggio comune e coeso del rugby italiano. Uniti possiamo raggiungere la nostra meta, fedeli al nostro spirito di guida e sostegno verso chi ne ha bisogno“.