Zimbabwe: costrette a fuggire per non rivelare il proprio voto

5 Agosto 2013

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Alcune attiviste politiche delle zone rurali dello Zimbabwe hanno dichiarato ad Amnesty International di essere state costrette con la violenza e con la forza a fuggire con i loro figli per essersi rifiutate di rivelare il loro voto ai sostenitori del partito di Robert Mugabe durante le elezioni del 31 luglio 2013.

Le donne hanno detto di aver resistito agli ordini dei sostenitori dello Zanu-Pf , il partito del presidente Mugabe, di fingere analfabetismo, cecità o danni fisici, ciò che avrebbe permesso ad altri di votare al loro posto.

Almeno sei donne hanno detto di aver lasciato le loro case con i figli di 12 anni dopo aver subito intimidazioni dai capi villaggio del distretto di Mukubura, nella provincia del Mashonaland centrale, subito dopo le elezioni.

‘Sembra che i sostenitori dello Zanu-Pf volessero sincerarsi che queste donne non avessero votato per altri partiti e che abbiano tentato di compromettere la segretezza del voto’ –  ha affermato Noel Kututwa, vicedirettore del programma Africa di Amnesty International.

Le famiglie hanno detto di essere state prese di mira per il loro sostegno – effettivo o sospettato – al Movimento per il cambiamento democratico (Mcd), il partito guidato dal candidato rivale di Mugabe, Morgan Tsavangirai.

Il presidente Mugabe ha vinto le elezioni presidenziali con il 61 per cento dei voti, tra denunce  di frodi elettorali da parte dell’Mcd e di alcuni osservatori.

Durante  le ultime elezioni c’è stato un numero significativo di elettori nelle campagne registrati come ‘elettori assistiti’ per ragioni che includono analfabetismo o incapacità di votare da soli.  Il tasso di alfabetismo nello Zimbabwe è del 90 per cento, il tasso più alto in Africa.

Le donne attiviste che hanno dovuto allontanarsi, alcune delle quali lasciando i loro figli,  hanno riferito ad Amnesty International che ci sono altre famiglie nella stessa condizione, bloccate nel distretto di Mukumbura sotto minaccia di violenza.

Una donna, che ha chiesto di restare anonima temendo per la sua incolumità, ha raccontato di essere stata minacciata nel suo villaggio due settimane prima delle elezioni. Ha riportato l’accaduto alla polizia che però non ha fatto nulla.

Un incidente simile è avvenuto nel distretto di Mberengwa, nella provincia delle Midlands, dove una candidata dell’Mcd  è stata costretta a scappare dalla sua abitazione con tre dei sui figli durante il fine settimana elettorale.

‘Gli osservatori ancora presenti in Zimbabwe devono indagare sulle notizie di sfollamenti per motivi politici nelle aree rurali e fare pressione sul governo per assicurare la protezione dei diritti umani’ ha affermato Kututwa. ‘Sebbene le elezioni si siano tenute in un’atmosfera ampiamente pacifica, è allarmante che questi episodi accadano senza che qualcuno intervenga. La polizia dovrebbe prendere misure contro i capi villaggio o altri responsabili di incidenti nelle campagne’.