Zimbabwe, occorre indagare sui decessi dei neonati

2 Dicembre 2010

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Amnesty International, presentando il rapporto ‘Nessuna possibilità di vita. Le morti di neonati nell’insediamento di Hopley’, ha chiesto al governo dello Zimbabwe d’indagare urgentemente sulle morti di neonati verificatesi ad Hopley, insediamento sorto nell’ambito di un programma di sgomberi forzati del 2005 allo scopo di reinsediare le persone rimaste senzatetto.

Il rapporto documenta la morte di almeno 21 neonati in cinque mesi e sottolinea l’alto livello di decessi nell’insediamento, che si trova a 10 chilometri a sud di Harare.

Le donne che vivono a Hopley hanno spiegato ad Amnesty International di essere perfettamente consapevoli dell’importanza della salute materna e infantile e che molte di loro hanno ricevuto cure adeguate  durante le precedenti gravidanze, ma prima che il governo le sposasse a Hopley.

Alcune hanno sottolineato che non possono permettersi i circa 28 euro richiesti per iscriversi al programma di cure prenatali. Questo costo è richiesto a tutte le donne incinte in Zimbabwe. I residenti di Hopley sono particolarmente impossibilitati a pagare questa cifra perché molti hanno perso i loro mezzi di sopravvivenza durante gli sgomberi forzati, che ha distrutto i mercati e i commerci informali. Le donne subiscono, inoltre, anche le conseguenze della mancanza di trasporti quando entrano in travaglio. La clinica materna più vicina si trova a Glen Norah, a otto chilometri.

Le autorità sembrano non prestare attenzione alle morti di neonati a Hopley. Un consigliere municipale di Harare ha spiegato ad Amnesty International che il consiglio municipale e il governo non dispongono di dati demografici sulla popolazione ad Hopley , dati necessari, a loro avviso, per programmare interventi in materia di salute.

Pur mancando delle cifre ufficiali,  il governo stima che il tasso di mortalità neonatale nel paese sia 29 morti su ogni 1000 nati vivi.

Comunicato stampa ‘Newborn deaths at Zimbabwe settlement must be investigated’

Ulteriori informazioni

Il rapporto ‘Nessuna possibilità di vita. Le morti di neonati nell’insediamento di Hopley’ fa parte della campagna ‘Io pretendo dignità’, che intende denunciare e combattere le violazioni dei diritti umani che rendono le persone povere e le intrappolano nella povertà.

Uno dei focus della campagna è la mortalità materna, una delle più insopportabili conseguenze della povertà. Ogni anno, 350.000 donne muoiono per complicanze legate alla gravidanza e al parto. La maggior parte di queste morti potrebbe essere evitata attraverso cure mediche di alta qualità, accessibili e tempestive. Per questo Amnesty International chiede assistenza ostetrica d’urgenza disponibile per ogni donna; l’eliminazione dei costi di accesso alle cure mediche di base e all’assistenza sanitaria salvavita; il rispetto e la tutela del diritto delle donne al controllo sulla loro vita sessuale e riproduttiva.


È possibile sostenere la campagna di Amnesty International attraverso il numero 45506 inviando un sms del valore di 2 euro da cellulare privato Tim, Vodafone, Wind, 3 e CoopVoce o chiamando lo stesso numero da rete fissa e donare così 5 o 10 euro da Telecom Italia oppure 5 euro da Infostrada.