Kenya: decine di morti dal dopo elezioni. 33 ad opera della polizia

22 Novembre 2017

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Fermare l’escalation di violenza fra le comunità dopo la decisione della Corte suprema che ha confermato la rielezione alla presidente del Kenya di Uhuru Kenyatta.

Nelle ore successive alla sentenza della Corte suprema, che ha respinto due ricorsi per invalidare le elezioni del 28 ottobre, sono state represse con la violenza le proteste organizzate dall’opposizione. Gli scontri sono avvenuti principalmente negli slum di Mathare e Kibera nella capitale Nairobi e nelle città di Migori e Kisumu nell’ovest del paese. I morti sarebbero stati almeno quattro.

Negli ultimi mesi e giorni, la polizia ha aperto indiscriminatamente il fuoco sulla folla, ferendo e uccidendo manifestanti. La polizia kenyana ha il dovere di proteggere le persone dalla violenza ma deve farlo secondo modalità rispettose del diritto internazionale e delle leggi nazionali. Queste elezioni hanno già provocato abbastanza spargimento di sangue. Occorre evitare che vi siano altre morti a causa dell’uso eccessivo della forza da parte della polizia”, ha dichiarato in una nota ufficiale Justus Nyang’aya, direttore di Amnesty International Kenya.

Un testimone di Kisumu ha riferito ad Amnesty International che gruppi di giovani hanno fatto irruzione, casa per casa, nel quartiere di Kondele alla ricerca di appartenenti all’etnia kikuyu, abbandonandosi a pestaggi e saccheggi. Secondo notizie di stampa, c’è stato anche un tentativo di assaltare la locale stazione di polizia.

Il giorno prima della sentenza della Corte suprema, almeno sei persone erano state uccise a Nairobi. L’opposizione ha puntato il dito sulla polizia e su milizie filo-governative. La polizia ha negato ogni responsabilità ed ha avviato indagini, tuttora in corso.

Il 17 novembre almeno cinque persone erano state uccise quando la polizia aveva aperto il fuoco contro una folla di simpatizzanti di Raila Odinga, leader dell’opposizione, radunatisi per accoglierlo al rientro da un viaggio negli Usa.

Ora che il presidente Uhuru Kenyatta è stato dichiarato vincitore, la sua priorità deve essere quella di porre sotto controllo la violenza e assicurare che la vita di tutti i kenyani sia protetta e i loro diritti siano rispettati. Se la polizia ha il dovere di mantenere l’ordine pubblico, i manifestanti devono potersi esprimere liberamente e pacificamente senza tenere di venire feriti o uccisi dalla polizia. Se il presidente Kenyatta vuole stemperare le divisioni causate dalle elezioni, deve assicurare giustizia per le decine di kenyani feriti o uccisi a seguito dell’uso della forza eccessiva da parte della polizia, che ha segnato lo svolgimento del ciclo elettorale di quest’anno” ha concluso Nyang’aya.

La violenza elettorale ha causato decine di morti, almeno 33 dei quali ad opera della polizia.