Accordo Ue-Egitto: i diritti umani siano al primo posto

23 Gennaio 2024

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In previsione del Consiglio di associazione tra l’Unione europea e l’Egitto, fissato per oggi 23 gennaio, Amnesty International ha chiesto ai leader europei di garantire che il rispetto dei diritti umani sia al centro di ogni trattativa.

Eve Geddie, direttrice dell’Ufficio Istituzioni europee di Amnesty International, ha dichiarato:

“Nonostante gli impegni presi, sia da parte dell’Unione europea che da parte dell’Egitto, a promuovere il rispetto dei diritti umani come parte integrante del loro accordo, i leader europei hanno completamente trascurato la terribile situazione dei diritti umani nel paese, incoraggiando di fatto il governo egiziano a continuare a commettere violazioni senza temere conseguenze”.

“I leader europei devono invertire la rotta e mandare il segnale chiaro che la crisi dei diritti umani in Egitto costituisce un punto chiave dell’accordo. Devono fare pressioni sulle autorità in Egitto affinché scarcerino tutti coloro che si trovano in detenzione arbitraria, allentino le pressioni sulla società civile e rispettino i diritti di libertà di espressione e associazione pacifica”.

“Nell’assecondare il proprio desiderio di rafforzare gli accordi sul controllo dei migranti con l’Egitto, l’Unione europea deve evitare di ripetere gli stessi errori fatti con Tunisia, Turchia e Libia. Le autorità egiziane arrestano regolarmente richiedenti asilo e migranti che stanno per entrare o risiedono irregolarmente nel paese, trattenendoli in condizioni detentive crudeli e disumane, espellendoli illegalmente e con la forza, a volte senza un’adeguata valutazione dei loro bisogni. Il governo egiziano, inoltre, non contrasta l’incitamento all’odio e ai crimini d’odio nei confronti di richiedenti asilo e migranti”.

“L’Unione europea deve condurre un’adeguata e rigorosa valutazione dei rischi per i diritti umani che l’accordo con l’Egitto sul controllo dei migranti comporta; deve inoltre garantire che l’Egitto rispetti i diritti dei migranti e dei rifugiati e che qualsiasi funzionario che viola i loro diritti sia chiamato a risponderne”.

“Si tratta del primo incontro di alto livello con l’Egitto dalle elezioni presidenziali nel 2023, che si sono svolte tra repressione dei dissidenti ed esclusione di candidati dell’opposizione. Ci appelliamo ai leader europei affinché condannino con fermezza le continue violazioni dei diritti umani e i crimini di diritto internazionale commessi in Egitto. Chiediamo inoltre che vengano stabiliti dei parametri di riferimento in materia di diritti umani per misurare i progressi nelle relazioni bilaterali tra Unione europea e Egitto”.

Ulteriori informazioni

Il 23 gennaio i 27 ministri degli esteri dell’Unione europea, insieme all’Alto rappresentante della Commissione europea Josep Borrell, si incontrano a Bruxelles con Sameh Shoukry, ministro degli Affari esteri dell’Egitto, per discutere della cooperazione tra l’Unione europea e l’Egitto in materia di diritti umani, sicurezza, lotta al terrorismo e migrazione, nonché su questioni economiche e sociali.

In Egitto migliaia di persone restano in stato di detenzione arbitraria, in condizioni crudeli e disumane, unicamente per aver esercitato i loro diritti umani, nel contesto di un’implacabile repressione del dissenso.

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