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Consegna del premio “Arte e diritti umani” all’attivista e street artist romana Laika.
Questa sera, venerdì 15 settembre, Amnesty International Italia sarà al Villa Ada Festival per celebrare la memoria di Mahsa Amini e difendere la libertà delle iraniane e degli iraniani.
A un anno dall’inizio delle proteste in Iran e alla vigilia dell’anniversario della morte di Mahsa Amini, il Villa Ada Festival ospiterà questa sera diversi artisti, che uniranno le loro voci e il loro talento per difendere i diritti umani.
In questa speciale occasione, Amnesty International Italia conferirà il premio “Arte e diritti umani” a Laika, artista che ha dimostrato un impegno straordinario e costante in questi anni per la causa della libertà e dei diritti umani. Il premio rappresenta il riconoscimento del valore del ruolo dell’arte nella nostra società e nel raccontare la contemporaneità.
“Tutto è cambiato quando ho realizzato che la mia arte potesse diventare protesta politica e sociale. Artivismo. La potenza comunicativa di un poster affisso su un muro, specie se quello giusto, è più forte di mille parole. Fare luce e indignarsi sulle violazioni dei diritti umani, sociali e civili dovrebbe essere una prerogativa di ogni essere umano se si vuole costruire un mondo migliore. Tante voci insieme fanno un rumore assordante e aumenta la speranza di cambiare ciò che non va. I miei poster, i miei blitz sono quindi un tentativo di contribuire, nel mio piccolo, a cambiare le cose, di lottare per ciò che è giusto. Aver unito il mio lavoro e la mia passione alla lotta per i diritti umani è stata la scelta più naturale che potessi fare nella mia vita”, ha dichiarato Laika.
L’artista si esibirà in una performance dedicata all’Iran e alla libertà di protesta. Sul palco insieme a lei ci saranno l’attrice Federica Sabatini, l’attivista iraniana Parisa Nazari e Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia, che consegnerà il Premio a Laika.
“Scarpinando e attacchinando di notte nei centri cittadini come nei luoghi dove camminano, dolenti, uomini e donne in cerca di salvezza, o dai quali si avvertono i rumori lugubri e mortiferi delle guerre, Laika denuncia violazioni e racconta resistenze: ci indica – realizzandone i volti, ridando così vita a muri fradici e sgretolati – le storie importanti, le persone da difendere. Ogni notte che esce di casa e ingaggia una lotta contro i guardiani del decoro, Laika vince: per quanto un suo ritratto possa essere cancellato, resta nella memoria”, ha dichiarato Riccardo Noury spiegando le motivazioni del conferimento del premio all’artista.
“Ricevere questo premio mi spinge e mi motiva ad andare avanti, a fare di più. Un premio che voglio dedicare a tutti gli esseri umani che vivono in uno stato di privazione dei propri diritti, e penso quindi alle donne iraniane che lottano, sacrificando la loro vita, per vivere in un paese migliore, libero da tradizioni barbare e fondamentalismi religiosi. Il loro coraggio è un grande esempio. Non bisogna però dimenticarle, abbandonarle in questa lotta. Non bisogna abbassare la guardia. Ringrazio Amnesty International perché non abbassa mai la guardia, neanche per un secondo”, ha concluso Laika.