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È salita sul tetto di una macchina a Khartoum e alzando il dito al cielo – come moderna statua della libertà – ha parlato alla folla, intonando canti tradizionali sudanesi ed esortando ai cambiamenti nel paese.
I thank you all from the bottom of my heart. The struggle for a democratic and prosperous Sudan?? continues. We will not bow down to Al-Bashir, the tyrant dictator! #DemocraticSudan pic.twitter.com/BZ1LPnj4Um
— Alaa Salah (@iAlaaSalah) 10 aprile 2019
Questo è l’atto coraggioso di Alaa Salah, studentessa 22enne di architettura e ingegneria che è diventata il simbolo delle proteste in Sudan.
“Il proiettile non uccide. Ciò che uccide è il silenzio delle persone“, ha intonato la giovane donna per le strade della capitale sudanese.
Alaa Salah 22yrs…“I wanted to get (on the car) and speak to the pple against racism and tribalism in all its forms,which affects everyone across all walks of life,”
“I wanted to speak on behalf of the youth..I wanted to come out and say that Sudan is for all,”#AlBashirFall pic.twitter.com/h88hdgMhSg
— Elon Luvanda (@ElonAlusiola) 11 aprile 2019
“Di fronte a una brutale repressione dei diritti umani, il popolo del Sudan sta pacificamente e ancora gioiosamente esercitando la propria libertà di espressione. E questa foto ci ricorda che ci sono donne in tutto il mondo che stanno conducendo una battaglia per l’umanità“, ha dichiarato Kumi Naidoo, Segretario Generale di Amnesty International.
Parte del simbolismo della foto di Alaa Salah è l’abbigliamento: la ragazza indossa il thobe bianco e porta degli orecchini tondi. Il thobe è l’abito bianco tradizionale e gli orecchini sono il simbolo tradizionale della femminilità.
Alaa Salah è stata soprannominata “Kandaka”, la regina nubiana, il titolo dato alle donne più valorose nell’antico Regno di Kush (Sudan).
La rivolta in corso in Sudan ha abbattuto il presidente Omar al-Bashir, al potere da 30 anni e accusato di violazione dei diritti umani e corruzione. La carica simbolica di questa immagine è ancora maggiore se si considera il ruolo fondamentale che le donne stanno giocando nelle manifestazioni. La maggioranza dei manifestanti, infatti, è formata proprio da giovani donne.
Nella mattina dell’11 aprile i militari hanno occupato la sede della Tv di stato e circondato il palazzo presidenziale. Poche ore dopo il presidente al-Bashir ha annunciato le sue dimissioni dopo 30 anni al potere.
Parlando alla televisione di Stato il neopresidente Awad Ibn Ouf ha detto che l’esercito formerà un Governo di transizione e manterrà lo stato di emergenza per due mesi.