Manahel al-Otaibi ha 29 anni, è un’istruttrice di fitness e da anni è anche un’attivista per i diritti delle donne. Il 9 gennaio 2024 è stata condannata a 11 anni di carcere per “reati di terrorismo” in un processo segreto.
Era stata arrestata due anni prima e accusata di aver violato la legge contro i reati informatici. Le prove dei suoi “crimini” erano dei tweet a sostegno dei diritti delle donne e alcune sue foto pubblicate su Snapchat, scattate mentre era in un centro commerciale senza l’abaya, la tunica tradizionale che devono usare le donne saudite per coprirsi il corpo.
Manahel al-Otaibi è stata sottoposta a sparizione forzata tra il 5 novembre 2023 e il 14 aprile 2024, giorno in cui ha finalmente potuto contattare la sua famiglia e raccontare di essere stata tenuta in isolamento nella prigione di al-Malaz, di avere una gamba rotta dopo essere stata brutalmente picchiata mentre era in carcere e di non avere accesso a cure mediche. La donna è riuscita a ricontattare la famiglia il 1° settembre e ha affermato di essere stata tenuta nuovamente in isolamento e di aver subito violenze fisiche da parte delle guardie carcerarie.
Manahel deve essere liberata. Firma l’appello, fermiamo questa ingiustizia.
Manahel al-Otaibi sta scontando una condanna a 11 anni di carcere in Arabia Saudita solo per aver promosso i diritti delle donne e per essersi espressa liberamente sui social media.
A partire dal 2018, le autorità saudite hanno arbitrariamente arrestato attiviste per i diritti delle donne che si battevano per la fine del sistema di tutela maschile e per il diritto di guidare. Le attiviste hanno riferito di aver subito molestie sessuali, torture e altri maltrattamenti durante gli interrogatori. Quelle scarcerate sono soggette a divieti di viaggio e altre restrizioni, incluso il diritto alla libertà di espressione.
Nel marzo 2022 il principe ereditario Mohammed bin Salman ha pubblicizzato la prima legge emanata nel paese sullo status personale come un importante “passo avanti” verso l’emancipazione femminile, ma la realtà è ben diversa. Il nuovo quadro legislativo perpetua il sistema di tutela maschile e codifica la discriminazione contro le donne nella maggior parte degli aspetti della vita familiare.
Le autorità saudite hanno adottato una politica di tolleranza zero per qualsiasi critica. Hanno chiuso tutti i gruppi per i diritti umani, spazzando via ogni forma di società civile indipendente nel Regno. Chi osa opporsi o anche solo mettere in discussione le autorità può essere condannato a pene detentive durissime e perfino a morte.
Mentre l’Arabia Saudita investe miliardi di dollari in campagne promozionali, persone come Manahel marciscono in carcere.
Ministro della Giustizia per l’Arabia Saudita
Casella postale 7775
11472
Riyadh
Arabia Saudita
Sua Eccellenza,
Le scriviamo in merito al caso di Manahel al-Otaibi. Nel novembre 2022, Manahel è stata arrestata per aver fatto campagna per i diritti delle donne online e per aver pubblicato su Snapchat foto di sé stessa in un centro commerciale senza indossare l’abaya. È stata condannata a 11 anni di prigione.
Negli ultimi anni, le autorità del Suo paese hanno affermato di promuovere i diritti delle donne. Manahel ha creduto a queste promesse e si è sentita più libera di esprimere le sue opinioni e di indossare ciò che le piaceva. Ora sta scontando più di un decennio dietro le sbarre.
Chiediamo che Manahel al-Otaibi venga scarcerata immediatamente e senza alcuna condizione e che tutte le accuse contro di lei vengano ritirate.
Grazie per l’attenzione.