Armi nucleari proibite, il nuovo trattato

10 Luglio 2017

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In un voto conclusivo dei negoziati su uno “strumento giuridicamente vincolante per vietare le armi nucleari” presso le Nazioni Unite a New York il 7 luglio, 122 stati hanno votato a favore  dell’adozione, uno ha votato contro e uno si è astenuto.

Questo trattato storico è un passo avanti verso un mondo libero dagli orrori delle armi nucleari, le armi più distruttive e indiscriminate mai create –  ha commentato con una nota ufficiale James Lynch, responsabile di Amnesty International per Controllo delle armi e diritti umani –. Tutti gli stati devono dare il loro pieno sostegno a questo antidoto alla cinica politica del rischio calcolato incarnata nello sviluppo, nello stoccaggio o nell’uso di armi nucleari“.

Il trattato è stato adottato nonostante gli stati dotati di armi nucleari nel mondo, inclusi i cinque membri permanenti del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, non abbiano partecipato ai negoziati finali o al voto.

Siamo contrari all’uso, al possesso, alla produzione e al trasferimento di armi nucleari da parte di qualsiasi paese, inclusi i membri permanenti del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, e quindi è stato profondamente deludente vedere che questi e altri stati dotati di armi nucleari non siano riusciti a sostenere il trattato – ha aggiunto Lynch –. Li invitiamo a prendere posizione per i diritti umani e per l’umanità unendosi al trattato di bando“.

Amnesty International sostiene il lavoro della Campagna internazionale per l’abolizione delle armi nucleari per contribuire ad applicare questo trattato e monitorarne l’attuazione. Un lavoro che in questi mesi pone l’attenzione anche sulla crisi della Corea del Nord.

 

La condanna globale immediata e vigorosa dei test della Corea del Nord sui missili nucleari questa settimana dà il senso di quanto sia alta la posta in gioco – tutti sanno che non è nell’interesse di nessuno che una singola testata nucleare possa essere detonata, mai. Il voto di oggi dimostra che la maggior parte degli stati considera un bando globale alle armi nucleari come la migliore soluzione per proteggere il mondo dai loro effetti catastrofici. E dimostra ancora una volta come uno sforzo forte della società civile possa ispirare un cambiamento reale sulla scena mondiale” ha concluso Lynch.