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Nella notte tra il 14 e il 15 marzo 2018, la coraggiosa difensora dei diritti umani Marielle Franco veniva barbaramente uccisa a Rio de Janeiro insieme al suo autista Anderson Gomes.
A un anno e mezzo da quell’atroce delitto, constatiamo che non vi è stato alcun significativo progresso nell’individuazione di coloro che ordinarono il duplice assassinio e sulle loro motivazioni.
Nonostante le autorità giudiziarie brasiliane si siano impegnate a proseguire le indagini, e nonostante il fatto che sei mesi dopo siano stati arrestati due uomini sospettati di essere gli esecutori materiali dell’omicidio, lo stato dei fatti non è cambiato.
Abbiamo scritto al governatore e al capo della procura dello stato di Rio de Janeiro sollecitandoli a risolvere il caso e a fornire informazioni aggiornate sullo stato delle indagini e su eventuali altre attività investigative in corso.
Marielle aveva 38 anni quando è stata uccisa.
In prima linea nel denunciare gli abusi della polizia e le esecuzioni extragiudiziali, nel 2016 era stata eletta nel consiglio comunale di Rio de Janeiro.
Come membro della Commissione statale per i diritti umani di Rio de Janeiro, Marielle ha lavorato instancabilmente per difendere i diritti delle donne nere, dei giovani nelle favelas, delle persone Lgbti e di altre comunità emarginate.
Due settimane prima del suo omicidio, Marielle aveva presentato la relazione di una commissione speciale istituita dal consiglio comunale di Rio de Janeiro per monitorare gli interventi delle forze di polizia federali e la militarizzazione della sicurezza pubblica.
All’inizio del 2019 abbiamo sollevato 23 dubbi sul caso. Alcuni di questi nel frattempo sono stati risolti ma altri no: tra questi, l’uso nelle indagini del telefono cellulare dell’autista dell’automobile da cui venne aperto il fuoco, il percorso fatto da quest’ultima per arrivare sul luogo del delitto, le conclusioni delle indagini condotte dalla polizia federale.
Soprattutto, resta priva di risposta la domanda cruciale: chi ha ordinato l’assassinio di Marielle? E perché?
Il 14 marzo 2019 abbiamo consegnato al governatore dello stato di Rio de Janeiro, Wilson Witzel, e al presidente del Brasile Jair Bolsonaro una petizione firmata da 800.000 persone in cui si chiede chi abbia ucciso Marielle Franco. Da allora, sono state raccolte altre 80.000 firme solo in Brasile.
Ulteriori 30.000 firme sono state ottenute durante la campagna globale “Write for Rights”, nel dicembre 2018.