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La mattina del 9 febbraio al Cairo il Centro El Nadeem per la riabilitazione delle vittime della violenza, un’organizzazione non governativa che dagli anni Novanta forniva sostegno alle persone sopravvissute alla violenza e alla tortura, è stato chiuso dalla polizia.
Per Amnesty International, il provvedimento è uno scioccante attacco alla società civile egiziana, che negli ultimi anni sta subendo una repressione senza precedenti. Il Centro El Nadeem viene punito unicamente per aver assistito e aiutato le vittime della tortura e le famiglie degli scomparsi.
Secondo le autorità egiziane, è sempre più evidente che chi opera in favore dei diritti umani è considerato una minaccia. Il governo del Cairo dovrebbe risarcire le vittime della tortura e offrire sostegno alle Ong che se ne occupano invece di chiudere i loro uffici e impedire di portare avanti la loro inestimabile attività.
La chiusura del Centro El Nadeem è giunta al termine di un anno di persecuzione. Nel febbraio 2016 le forze di sicurezza avevano fatto irruzione nei suoi uffici esibendo un provvedimento di chiusura senza fornire alcuna spiegazione. Un anno dopo, senza neanche attendere l’esito del ricorso presentato contro quel provvedimento, la polizia ha messo i sigilli.
Nel novembre 2016 i conti bancari del Centro erano stati bloccati su ordine della Banca centrale d’Egitto.
Per approfondimenti leggi anche il blog del portavoce di Amnesty Riccardo Noury sul blog Le persone e la dignità del Corriere della sera.