Un'azione all'ambasciata Turca di Rotterdam
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Il 6 luglio sei ex giornalisti del quotidiano “Zaman” sono stati condannati e altri cinque assolti nell’ennesimo processo intentato contro la stampa in Turchia sulla base delle leggi antiterrorismo.
Come sempre, nei confronti degli 11 giornalisti del quotidiano, prima commissariato e poi chiuso nel 2016, la pubblica accusa non ha saputo produrre alcuna prova se non una serie di articoli critici nei confronti delle autorità.
Sebbene tutti gli 11 imputati siano stati assolti dall’assurda accusa di “tentativo di sovvertire l’ordine costituzionale“, la condanna di sei di essi a pene anche superiori a 10 anni è la conferma dell’intenzione delle autorità turche di ridurre al silenzio l’informazione.
Il cosiddetto “processo Zaman” era iniziato il 18 settembre 2017, 14 mesi dopo l’arresto di molti degli imputati: quattro di loro avevano trascorso in detenzione preventiva quasi due anni.
Questo è il dettaglio della sentenza: İhsan Dağı, Lale Sarıibrahimoğlu, Nuriye Ural Akman, Mehmet Özdemir e Orhan Kemal Cengiz sono stati assolti; Ahmet Turan Alkan, Şahin Alpay e Ali Bulaç sono stati condannati a otto anni e nove mesi; Mustafa Ünal e Mümtazer Türköne a 10 anni e sei mesi; İbrahim Karayeğen a nove anni.