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Il Consiglio di sicurezza, dopo uno stallo che durava da aprile, ha adottato all’unanimità una risoluzione che chiede una “pausa umanitaria” di 90 giorni per consentire agli stati di rispondere in modo adeguato alla pandemia da Covid-19.
“Ora più che mai il mondo deve unirsi per sconfiggere il Covid-19 e il cessate-il-fuoco globale chiesto dalle Nazioni Unite consentirà agli stati di concentrarsi su quell’obiettivo. In tempo di guerra come in tempo di pace, gli stati hanno il dovere di assicurare sicurezza e accesso alle cure mediche“, ha dichiarato Sherine Tadros, direttrice dell’Ufficio di Amnesty International presso le Nazioni Unite a New York.
“I conflitti armati aumentano il rischio che il Covid-19 colpisca gruppi già vulnerabili. Amnesty International ha documentato come sistemi sanitari e di protezione sociale inadeguati possano peggiorare la situazione di persone ad alto rischio, tra cui i migranti, i popoli nativi, gli anziani, i senza dimora, e compromettere gravemente la loro salute e i loro diritti“, ha proseguito Tadros.
“La pandemia in corso e la crisi economica in vista dovrebbero essere un campanello d’allarme per la comunità internazionale. Per uscirne fuori tutti gli stati dovrebbero impegnarsi a rispettare i diritti di tutti alla salute e alla sicurezza, così come altri diritti, senza discriminazione alcuna“, ha concluso Tadros.