La Diciotti e l’enorme mobilitazione della società civile

27 Agosto 2018

Foto Luca Salici via Twitter

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Nell’ennesimo braccio di ferro tra Italia e Unione europea in tema d’immigrazione, nel quale sono rimaste in ostaggio per giorni e giorni 177 persone a bordo della nave ‘Diciotti’, nel porto di Catania abbiamo assistito a un’enorme e inaspettata mobilitazione della società civile: migliaia di persone, compresi tantissimi attivisti di Amnesty International, hanno chiesto che le persone soccorse in mare dalla Guardia costiera fossero fatte scendere e potessero chiedere, come loro diritto, protezione internazionale” – ha dichiarato Gianni Rufini, direttore generale di Amnesty International.

“Si è trattato di una poderosa rivincita di uomini e donne che da tempo vengono sbeffeggiati come ‘buonisti’, per il solo fatto di avere a cuore i diritti e il destino di chi non ha voce. Persone che hanno compreso che il troppo è troppo. Questa mobilitazione è stata determinante per modificare il corso degli eventi e attivare le tante componenti della società civile che sono scese in campo in queste ore, contro l’abuso perpetrato dal Governo”, ha aggiunto Rufini.

“Una dimostrazione di forza civile fondamentale, in questo periodo storico nel quale, non solo in Italia, il potere di prendere decisioni è nelle mani di nemici dei diritti umani che non si fanno alcuno scrupolo quando si tratta di violarli, magari per raccogliere una manciata di like e condivisioni sui social, o di voti alle prossime elezioni, alla caccia di un facile ma irresponsabile consenso”, ha concluso Rufini.