Grecia, 10 richieste da parte delle donne rifugiate e migranti

22 Ottobre 2018

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I governi europei stanno ignorando la sofferenza di migliaia di persone che raggiungono le coste greche in cerca di un luogo sicuro.

La maggioranza di loro rimarrà in Grecia in quanto il cosiddetto regolamento Dublino stabilisce che queste persone possono richiedere asilo solo nel paese in cui arrivano. La Grecia, per questo motivo, ha la responsabilità di assisterli e proteggerli, con poche eccezioni.

Le donne dirette in Europa sono particolarmente esposte al rischio di subire violenza fisicaverbale e molestie sessuali da parte dei trafficanti. Questa e altre preoccupazioni sono state raccolte grazie a un lavoro di ricerca che ha coinvolto oltre 100 donne e ragazze che dal marzo 2017 vivono in campi e altre strutture nella capitale Atene, nei suoi dintorni e sulle isole greche.

Dieci richieste da parte delle donne rifugiate

La maggior parte delle donne che abbiamo incontrato ha attraversato prove terribili per arrivare in Grecia, e proprio lì si è ritrovata a vivere in condizioni terrificanti.

La forza e resistenza di queste donne non hanno mai smesso di stupirci. Ognuna di loro merita un enorme ringraziamento per il tempo dedicato a condividere le proprie esperienze personali e le proprie opinioni con noi.

Una cosa è chiara: queste donne non sono vittime impotenti. Hanno certamente sofferto, ma hanno idee chiare su ciò che vogliono e di cui hanno bisogno. Inoltre, non hanno paura di avanzare le loro richieste, se ne hanno la possibilità.

Molte delle donne con cui abbiamo parlato hanno ricevuto un sostegno nei centri per sole donne, sia nelle isole che ad Atene. Durante le nostre visite, abbiamo appreso molto dalle donne che frequentano corsi di lingua e altri servizi in questi centri, e abbiamo visto di prima mano come possono essere più efficaci queste iniziative.

Sulla base delle nostre ricerche e delle nostre conversazioni con queste donne, abbiamo quindi raccolto dieci richieste chiare da parte delle donne rifugiate in Grecia, principalmente rivolte ai leader greci ed europei.

  1. Alloggio adatto: i campi dovrebbero essere una misura eccezionale e temporanea. Alle donne che viaggiano da sole o con bambini, alle sopravvissute a violenze, alle donne incinte, alle madri poco più che ragazze dovrebbe essere offerta un’alternativa ai campi, fin dal loro arrivo. Igiene, sicurezza nei centri di accoglienza dovrebbero essere migliorati con urgenza.
  2. Basta confinare le persone sull’isola:le autorità greche, sostenute da altri governi dell’UE e dalla Commissione europea, dovrebbero porre fine al confinamento deliberato di richiedenti asilo e migranti nelle isole greche e trasferirli in alloggi adeguati sulla Grecia continentale, tenendo conto dei rischi particolari cui sono soggette le donne e le ragazze. Garantire che le valutazioni delle vulnerabilità determinino l’accesso delle donne e delle ragazze ai servizi specializzati di cui hanno bisogno.
  3. Proteggere le donne a rischio di violenze: aumentare il numero di personale adeguatamente formato nei campi di accoglienza e nelle aree urbane che possono identificare e prevenire la violenza contro le donne. Garantire che le donne a rischio abbiano informazioni e accesso ai rifugi. Garantire un’adeguata consulenza, assistenza medica e assistenza legale.
  4. Più interpreti femminili: aumentare il numero di interpreti femminili e di personale di assistenza medica, psicologica e sociale nei rifugi, nei centri di accoglienza temporanei, nelle strutture urbane e durante il processo di asilo.
  5. Accesso alle informazioni: fornire informazioni sull’accesso ai servizi, il processo di asilo e la protezione di emergenza in lingue che le persone possono comprendere.
  6. Accesso completo ai servizi: aumentare la capacità di offrire sostegno alla salute mentale a donne e ragazze; garantire l’accesso ai servizi di salute sessuale e riproduttiva nei centri di accoglienza, negli ospedali e nelle cliniche; e offrire istruzione e più opportunità linguistiche alle donne e ai loro figli, considerando le esigenze di assistenza all’infanzia delle donne.
  7. Sostenere spazi femminili sicuri: promuovere, finanziare e collaborare con iniziative basate sulla comunità, istituite in consultazione con donne e ragazze, per rafforzare le donne e aiutare la loro integrazione.
  8. Opportunità di sostentamento: includere le donne e le loro capacità nei piani del governo per aumentare le opzioni di occupazione come parte di una strategia di integrazione per rifugiati e migranti nel paese.
  9. Accogliere i rifugiati: i leader e le istituzioni europee devono aprire rotte legali e sicure verso l’Europa e offrire alternative ai viaggi marittimi e terrestri pericolosi e irregolari. Dovrebbero inoltre aprire opzioni legali per viaggiare dalla Grecia verso altri paesi europei. Un ulteriore e urgente cambiamento che deve essere fatto è quello di garantire opzioni di ricongiungimento familiare più rapide ed estese e un accordo su un sistema più equo per accettare i rifugiati che raggiungono le coste dell’Europa. Infine, nessuno dovrebbe essere rispedito in paesi in cui sono a rischio di violazioni dei diritti umani, inclusa la violenza di genere.
  10. Partecipazione completa: donne e ragazze sanno cosa è necessario per garantire la loro sicurezza e un futuro migliore. Il loro coinvolgimento significativo in consultazioni, piani e misure che li riguardano è fondamentale per garantire il loro successo.

Sulla base delle nostre ricerche e delle nostre conversazioni con queste donne, abbiamo raccolto dieci richieste chiare da parte delle donne rifugiate in Grecia, principalmente rivolte ai leader greci ed europei.

IL SOVRAFFOLLAMENTO NEI CAMPI PER MIGRANTI E RIFUGIATI IN GRECIA

Sulla terraferma greca circa 45.500 migranti e rifugiati vivono in strutture di accoglienza temporanee nelle aree urbane oppure nei campi.

Oltre il 60% dei migranti e dei rifugiati arrivati in Grecia nel 2018 sono donne e bambini. A causa dell’accordo tra Unione europea e Turchia del marzo 2016, queste persone sono intrappolate e devono sopportare condizioni terribili.

Il sovraffollamento è arrivato a un picco di crisi: oltre 15.500 migranti e rifugiati vivono nelle isole in cinque campi che potrebbero contenerne solo 6.400.

Nel 2018 tre campi che erano stati chiusi perché giudicati inabitabili sono stati riaperti a causa della mancanza di altre strutture, senza che le condizioni fossero state migliorate.

Migliaia di persone, molte delle quali con bisogni particolari come i disabili e i bambini, dormono in tende allestite intorno ai campi. La mancanza di servizi igienico-sanitari, le insufficienti forniture di acqua potabile, l’accumulo di rifiuti e la presenza di topi anche di grosse dimensioni sono comuni in tutti i campi.

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