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I governi europei stanno ignorando la sofferenza di migliaia di persone che raggiungono le coste greche in cerca di un luogo sicuro.
La maggioranza di loro rimarrà in Grecia in quanto il cosiddetto regolamento Dublino stabilisce che queste persone possono richiedere asilo solo nel paese in cui arrivano. La Grecia, per questo motivo, ha la responsabilità di assisterli e proteggerli, con poche eccezioni.
Le donne dirette in Europa sono particolarmente esposte al rischio di subire violenza fisica, verbale e molestie sessuali da parte dei trafficanti. Questa e altre preoccupazioni sono state raccolte grazie a un lavoro di ricerca che ha coinvolto oltre 100 donne e ragazze che dal marzo 2017 vivono in campi e altre strutture nella capitale Atene, nei suoi dintorni e sulle isole greche.
La maggior parte delle donne che abbiamo incontrato ha attraversato prove terribili per arrivare in Grecia, e proprio lì si è ritrovata a vivere in condizioni terrificanti.
La forza e resistenza di queste donne non hanno mai smesso di stupirci. Ognuna di loro merita un enorme ringraziamento per il tempo dedicato a condividere le proprie esperienze personali e le proprie opinioni con noi.
Una cosa è chiara: queste donne non sono vittime impotenti. Hanno certamente sofferto, ma hanno idee chiare su ciò che vogliono e di cui hanno bisogno. Inoltre, non hanno paura di avanzare le loro richieste, se ne hanno la possibilità.
Molte delle donne con cui abbiamo parlato hanno ricevuto un sostegno nei centri per sole donne, sia nelle isole che ad Atene. Durante le nostre visite, abbiamo appreso molto dalle donne che frequentano corsi di lingua e altri servizi in questi centri, e abbiamo visto di prima mano come possono essere più efficaci queste iniziative.
Sulla base delle nostre ricerche e delle nostre conversazioni con queste donne, abbiamo quindi raccolto dieci richieste chiare da parte delle donne rifugiate in Grecia, principalmente rivolte ai leader greci ed europei.
Sulla base delle nostre ricerche e delle nostre conversazioni con queste donne, abbiamo raccolto dieci richieste chiare da parte delle donne rifugiate in Grecia, principalmente rivolte ai leader greci ed europei.
Sulla terraferma greca circa 45.500 migranti e rifugiati vivono in strutture di accoglienza temporanee nelle aree urbane oppure nei campi.
Oltre il 60% dei migranti e dei rifugiati arrivati in Grecia nel 2018 sono donne e bambini. A causa dell’accordo tra Unione europea e Turchia del marzo 2016, queste persone sono intrappolate e devono sopportare condizioni terribili.
Il sovraffollamento è arrivato a un picco di crisi: oltre 15.500 migranti e rifugiati vivono nelle isole in cinque campi che potrebbero contenerne solo 6.400.
Nel 2018 tre campi che erano stati chiusi perché giudicati inabitabili sono stati riaperti a causa della mancanza di altre strutture, senza che le condizioni fossero state migliorate.
Migliaia di persone, molte delle quali con bisogni particolari come i disabili e i bambini, dormono in tende allestite intorno ai campi. La mancanza di servizi igienico-sanitari, le insufficienti forniture di acqua potabile, l’accumulo di rifiuti e la presenza di topi anche di grosse dimensioni sono comuni in tutti i campi.