Francia: una nuova legge per limitare i diritti

27 Settembre 2017

LOIC VENANCE/AFP/Getty Images

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Il 3 ottobre il parlamento francese decide sul “Disegno di legge per rafforzare la lotta al terrorismo e la sicurezza interna“. Se approvata, la nuova norma mette a disposizione delle autorità enormi poteri per limitare i diritti senza sufficienti garanzie contro gli abusi di legge.

Un ulteriore colpo alla libertà di espressione in un paese che da due anni vive in “stato di emergenza“.

 

La Francia dovrebbe pensare a ripristinare uno stato di normalità invece di cercare di inserire quelle misure straordinarie nell’ordinamento ordinario – ha commentato in una nota ufficiale John Dalhuisen direttore per l’Europa di Amnesty International –. Sebbene sia evidente la necessità di proteggere la popolazione da forme orribili di violenza come quelle che hanno colpito la Francia negli ultimi anni, questa non può essere ottenuta sacrificando proprio quei diritti che il governo Macron è stato eletto per mantenere. Il parlamento francese deve dire no al tentativo di creare a tutti gli effetti uno stato d’emergenza permanente.

Stato di emergenza in Francia: i limiti alla libertà di espressione

Introdotto il giorno dopo i terribili attacchi di Parigi del 13 novembre 2015, lo stato di emergenza in Francia è stato rinnovato sei volte (l’ultima ad opera del presidente Macron) finendo per normalizzare una serie di misure tra cui il divieto di svolgere manifestazioni e l’impedimento a singole persone di prender parte alle proteste.

Una scelta politica che ha prodotto centinaia di misure ingiustificate che hanno limitato la libertà di movimento e il diritto di manifestazione pacifica. A denunciarlo il rapporto “Un diritto, non una minaccia: restrizioni sproporzionate delle manifestazioni sulla base dello stato d’emergenza“.

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