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A 17 anni di distanza, il G8 di Genova resta una ferita aperta. Verrà ricordato, come commentò all’epoca Amnesty International, come “una violazione dei diritti umani di dimensioni mai viste nella recente storia europea”.
Alle violenze di massa e del tutto ingiustificabili compiute dalle forze di polizia nel 2001, lo stato italiano ha risposto – ricevendo tutta una serie di condanne da parte della Corte europea dei diritti umani – con un’impunità diffusa, pene inadeguate rispetto alla gravità dei reati commessi, promozioni e rientri in servizio, scuse tardive e la mancata piena assunzione di responsabilità per quanto accaduto a Genova 17 anni fa.
Delle richieste fatte da Amnesty International all’epoca, solo una è stata accolta e in modo non soddisfacente: l’introduzione, nel luglio 2017, del reato di tortura nel codice penale italiano. Non sono state ancora adottate le misure di identificazione delle forze di polizia durante le operazioni di ordine pubblico.
Per maggiori informazioni: https://www.amnesty.it/campagne/spazi-di-liberta/