Gaza, 25 persone messe a morte per tradimento

25 Agosto 2014

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È iniziata nella Striscia di Gaza la caccia ai traditori, colpevoli – secondo le sentenze, una delle quali affissa a un muro della moschea al-Omari, la più importante di Gaza City – di aver fornito al nemico informazioni su tunnel, case e altri luoghi in cui erano conservate scorte di razzi, obiettivi poi colpiti dalle bombe israeliane. L’episodio determinante è stato l’attacco israeliano di giovedì scorso contro un’abitazione nel sud della Striscia di Gaza, in cui sono stati uccisi tre comandanti militari di Hamas insieme ad altre sette persone, tra parenti e vicini di casa.

Nei primi quattro giorni dell’Operazione strangolamento, sono stati fucilati 23 uomini e due donne, le cui identità non sono ancora state rese note. I condannati sono stati bendati e passati per le armi, al termine di processi sommari celebrati da ‘corti rivoluzionarie’, nella prigione di al-Katiba e all’esterno della moschea al-Omari.

Il sito pro Hamas Al Rai ha annunciato altre esecuzioni.

Dal 2007, ossia da quando amministra di fatto la Striscia di Gaza, Hamas ha eseguito 53 condanne a morte, per tradimento, omicidio o ulteriori reati.