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Amnesty International ha deplorato l’ostinazione con cui le autorità giapponesi continuano a eseguire condanne a morte in segreto. Questa mattina Masanori Kawasaki (68 anni), condannato alla pena capitale nel 2008 per l’omicidio di tre parenti, è stato impiccato nel carcere di Osaka.
Si è trattato della prima esecuzione del 2014, la nona sotto il governo del primo ministro Abe. Nei bracci della morte del Giappone si trovano altri 128 detenuti.
Le esecuzioni in Giappone sono circondate dal segreto. I prigionieri vengono avvisati poche ore prima, a volte non ricevono alcun preavviso. I familiari vengono informati a esecuzione avvenuta.Così, i condannati a morte vivono nella costante paura dell’esecuzione, non sapendo mai se il giorno appena trascorso sarà stato l’ultimo della loro vita. Alla crudeltà e disumanità della pena capitale si aggiunge la tortura psicologica.